A Vienna il premier ungherese Viktor Orbàm ha lanciato un manifesto politico assieme a Herbert Kickl di Fpo, il partito di estrema destra austriaco in ascesa elettorale e finora alleato della Lega, e al leader di Ano, il magnate ceco Andrej Babiš. Alla vigilia, Viktor Orbán ha dichiarato che «i partiti di destra dovrebbero creare forti gruppi all'Europarlamento che poi cooperino tra loro», e che tra gli eventi decisivi c'è quello di Vienna.

Il suo braccio destro aveva già confermato a Domani che fossero in corso i negoziati per la formazione di un nuovo gruppo, sul quale sta trattando anche il Pis polacco, che valuta se restare nei Conservatori o consumare la rottura con Giorgia Meloni.

Il gruppo

Il nuovo gruppo si chiamerà Patrioti per l’Europa e in totale al momento conta almeno 23 eurodeputati. Dieci sono quelli del suo partito Fidesz, sette sono quelli del partito ceco Ano (fuoriusciti dal gruppo Renew), e sei sono quelli austriaci di Fpo (che abbandonano Identità e democrazia).

«Il cambiamento politico in Europa è iniziato! Oggi abbiamo lanciato un nuovo gruppo politico con Andrej Babis e - scrive Orban in un post su X -. Gli europei vogliono tre cose: pace, ordine e sviluppo. Tutto ciò che ottengono dall’attuale élite di Bruxelles è la guerra, i migranti e la stagnazione. In questa situazione, è nostro dovere far valere la volontà degli elettori. Tre partiti politici hanno unito le forze oggi: il partito austriaco più forte, il partito ceco più forte e il partito ungherese più forte. Il nostro obiettivo è diventare il gruppo di destra più forte nella politica europea».

In mattinata anche la Lega aveva aperto al nuovo gruppo. «Davanti all’arroganza di Bruxelles, che sulle nomine si comporta come se nulla fosse dopo il voto dei cittadini, e che non aspetta l'esito delle elezioni francesi, è quantomai necessario unire le forze di chi vuole cambiare l'Europa e offrire una alternativa alle sciagurate sinistre. Come auspicato più volte da Matteo Salvini, non è più rinviabile un grande gruppo per radunare i patrioti europei», si legge in una nota del Carroccio.

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