La guerra in Ucraina è diventata un gigantesco duello di artiglieria come non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale e l’industria russa non è in grado di soddisfare l’enorme domanda di munizioni per cannoni e lanciarazzi: è un problema che riguarda anche gli ucraini
Secondo l’intelligence degli Stati Uniti, la Russia si appresta ad acquistare milioni di razzi e di proiettili d’artiglieria dalla Corea del Nord, uno dei paesi con la più vasta riserva di armi di epoca sovietica, le stesse utilizzati dall’esercito russo.
Il ministero della Difesa russo ha smentito la notizia, ma l’acquisto sembra confermare quello che gli analisti militari scrivono da mesi: il conflitto in Ucraina ha raggiunto un’intensità che nessuno dei contendenti immaginava. In particolare, l’artiglieria tradizionale è diventata un’arma centrale nei combattimenti, creando una domanda di proiettili che nemmeno l’industria degli armamenti russi sembra in grado di soddisfare.
Il problema
L’esercito russo in Ucraina utilizza una serie di pezzi di artiglieria, cannoni e lanciarazzi, basati su standard di epoca sovietica: soprattutto cannoni con calibro 152 e 122 millimetri e razzi da 122 millimetri. Si tratta degli stessi standard utilizzati dalle forze armate della Corea del Nord, che negli anni hanno acquisito armi prodotte in Russia o hanno realizzato copie casalinghe.
L’artiglieria è una delle armi più numerose dell’esercito russo ed è stata centrale nell’offensiva di questa estate, che ha portato alla conquista di città come Severodonetsk e Lysyshansk. Al culmine dell’offensiva, gli ucraini hanno calcolato che l’artiglieria russa sparava migliaia di proiettili al giorno, un ritmo che già all’epoca gli esperti ritenevano non sostenibile per le capacità dell’industria militare russa.
Anche se quello russo rimane un esercito di artiglieria, le riforme degli ultimi anni – simili a quelle compiute in passato dai paesi Nato – hanno ridotto la dipendenza delle forze armate dai massicci bombardamenti di artiglieria e creato forze armate più piccole e professionali, adatte ad azioni più leggere e precise rispetto alle grandi battaglie di artiglieria delle guerre mondiali. L’industria delle armi si è adeguata, sostituendo le sue grandi capacità di produzione di munizioni con la realizzazione di armamenti ad alta tecnologia.
Missili a lungo raggio e caccia avanzati, però, non sembrano così utili alle attuali operazioni militari sul campo, mentre i vecchi cannoni e lanciarazzi sono tornati ad essere l’arma che vince le battaglie. Anche se nessuno sa con certezza a quanto ammontino le scorte di munizioni russe e la sua esatta capacità di produrne nuove, tutti gli indizi sembrano indicare una crescente scarsità di proiettili.
La Corea del Nord
L’artiglieria è un’arma centrale anche per le forze armate della Corea del Nord che hanno la capitale della Corea del Sud, Seul, a portata di tiro poche decine di chilometri a sud del confine. Nei decenni, i nordcoreani hanno accumulato una scorta di almeno ventimila cannoni e lanciarazzi e di milioni di munizioni.
Per la dinastia dei Kim, che governa il paese dalla fine della Seconda guerra mondiale, liberarsi di questa riserva significherebbe rinunciare a un importante deterrente strategico, ma gli esperti dicono che è possibile che i nordcoreani decidano di cedere la parte più vecchia delle loro riserve per rimpiazzarla con munizioni di nuova fabbricazione.
Anche per questa ragione ci sono molti dubbi su quanto davvero l’accordo con la Corea del Nord, se portato a compimento, aiuterà le forze armate russe. Gli standard di produzione nordcoreani sono molto bassi e nelle poche occasioni in cui è stato possibile osservare gli effetti delle munizioni prodotte localmente, difetti e incidenti si sono rivelati molto frequenti.
E l’Ucraina?
Anche le forze armate ucraine utilizzano armamenti di epoca sovietica e ben prima dei russi si sono trovati ad affrontare le stesse difficoltà. Gli arsenali dei paesi Nato che un tempo facevano parte del Patto di Varsavia, come Bulgaria e Repubblica Ceca, sono stati saccheggiati alla ricerca di munizioni del calibro adatto da inviare in Ucraina, mentre le poche fabbriche ancora in grado di produrre munizioni adatte sono state portate al massimo livello di produzione.
Ma tutti questi sforzi si sono rivelati insufficienti a compensare l’inferiorità ucraina in fatto di cannoni e lanciarazzi. Anche per questo, gli alleati del paese si sono impegnati a fornire all’Ucraina nuove armi basate sugli standard Nato, più facili da rifornire di munizioni.
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