L’accordo era già stato impugnato da diverse corti minori dopo le critiche da parte della società civile. Il governo britannico, in attesa del giudizio della corte suprema, ha comunque continuato il suo progetto di costruzione dei centri per migranti nel paese africano
La Corte suprema britannica da ragione ai tribunali minori dichiarando illegale il piano di trasferimenti dei migranti in Ruanda varato dal governo conservatore. I cinque giudici della corte suprema hanno dichiarato che i richiedenti asilo sarebbero «a rischio reale di maltrattamenti» perché potrebbero essere rimandati nei loro paesi d’origine una volta arrivati in Ruanda.
Un accordo che ha generato importanti critiche, così come la proposta di legge per contrastare l’immigrazione illegale varata da Sunak.
L’accordo
Il memorandum con il Ruanda è stato siglato dalla ministra degli Interni Priti Patel durante il governo Johnson e prevede finanziamenti al governo africano in cambio dell’esternalizzazione della gestione di migranti e richiedenti asilo. Il piano, secondo Downing Street, «farà sì che le procedure di richiesta di asilo da parte dei migranti che fanno viaggi pericolosi o illegali, su piccole imbarcazioni o nascosti nei camion, siano processate in Ruanda. Chi vedrà la propria richiesta accettata potrà costruire una nuova, prosperosa vita in una delle economie che crescono più rapidamente, riconosciuta per il modo in cui accoglie e integra i migranti».
In cambio, Kigali otterrebbe un finanziamento di circa 120 milioni di sterline. L’accordo era rimasto in sospeso perché impugnato da alcune corti minori e i voli di deportazione verso il Ruanda erano stati bloccati, ma il governo ha tirato dritto continuando la costruzione dei centri in Ruanda.
L’accordo è stato d’ispirazione per la premier Giorgia Meloni che ha firmato di recente un accordo simile con l’Albania. La stessa presidente del Consiglio in un incontro con il suo omologo britannico Rishi Sunak aveva detto: «Contrastare i trafficanti e l’immigrazione illegale è una cosa che il tuo governo sta facendo molto bene. Sto seguendo il tuo lavoro e sono assolutamente d’accordo».
E così è stato. Verso il paese delle Aquile saranno trasportati i migranti e richiedenti asilo soccorsi in alto mare dalle navi italiane (guardia costiera e guardia di finanza). Da qui saranno smistati in due centri. Chi otterrà la protezione internazionale entrerà in Italia, per gli altri è prevista invece l’espulsione verso i loro paesi di origine. Ma anche su questo piano ci sono dei dubbi giuridici.
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