Dopo il tentato ammutinamento di sabato, il leader di Wagner dice su Telegram che la marcia su Mosca era solo una protesta contro il ministero della Difesa. Nel frattempo, il ministro Shoigu è ricomparso durante una visita alle truppe sul fronte ucraino. Kiev annuncia la prima avanzata significativa in due settimane
A due giorni dal tentato ammutinamento del gruppo paramilitare Wagner, il leader mercenario Evegny Prigožin ha pubblicato sul suo canale Telegram un messaggio di 11 minuti in cui difende le sue azioni di sabato scorso. Prigožin ha detto che la sua intenzione era solo di protestare contro il ministero della Difesa e impedire che il gruppo Wagner venisse sciolto. Ripete l’accusa di aver subito un attacco aereo da parte del ministero subito prima di intraprendere la marcia, in cui sarebbero morti 30 soldati di Wagner.
Secondo quanto dichiarato da Cremlino sabato sera, dopo il suo tentativo di insurrezione, Prigožin andrà in esilio in Bielorussia, ma non sarà messo sotto processo per i crimini commessi da lui e dai suoi uomini. Secondo il giornale russo Kommersant, però, alla mattina di lunedì il suo caso è ancora sotto esame delle autorità russe. La notizia è stata confermata poco dopo dall’agenzia di stampa ufficiale Ria Novosti.
Prigožin ha confermato il ruolo del presidente bielorusso Lukashenko nelle trattative e ha detto che Wagner continuerà ad esistere. Non ha invece commentato la notizia delle indagini nei suoi confronti, né chiarito se andrà in Bielorussia e cosa intende fare nel paese.
Ritorna Shoigu
Mentre il leader di Wagner scompare, ricompare il suo rivale, il ministro della Difesa Sergei Shoigu contro cui Prigožin aveva proclamato la sua “marcia della giustizia” venerdì sera. Di lui si erano perse le tracce per tutte le ultime 72 ore. Durante la crisi causata dalla marcia di Wagner, né Shoigu né il capo di stato maggiore Valery Gerasimov hanno rilasciato dichiarazioni o sono comparsi in pubblico.
Questa mattina, però,la televisione pubblica ha mostrato Shoigu durante una visita al fronte ucraino, forse registrata venerdì scorso. Si tratta probabilmente di un segnale di come Shoigu sia ancora stabile nella sua posizione, nonostante le voci che le sue dimissioni fossero parte dell’accordo tra Putin e Prigožin.
L’ammutinamento, per ora, non sembra ancora aver causato scossoni all’interno del ministero della Difesa. Ma è possibile che ci saranno cambiamenti in futuro. Per il momento, a Mosca è terminato l’allarme anti terrorismo che era stato dichiarato sabato. Dopo gli incidenti del finesettimana, alla riapertura degli scambi questa mattina il rubo ha toccato il minimo da 15 mesi contro dollaro ed euro.
Gli ucraini avanzano
Questa mattina, la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar ha annunciato la liberazione di Rivnopil, un villaggio situato sul fronte meridionale lungo l’asse centrale dell’avanzata ucraina. Si tratta del primo villaggio di cui viene annunciata la liberazione in più di due settimane. Dopo i primi risultati ottenuti all’inizio di giugno, la controffensiva ucraina ha rallentato ed da diversi giorni le operazioni sono in una pausa riorganizzativa.
Esperti e analisti si attendono una ripresa degli attacchi ucraini nei prossimi giorni.
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