Renzi promuove la regione di Alula per Arab News, il quotidiano filo governativo e vicino alla famiglia reale. Mentre Beppe Sala e Virginia Raggi ospitano le mostre della Royal Commission per promuovere la bella faccia del regime
- Da senatore della Repubblica italiana a editorialista dei sauditi il passo non è breve. Ma ci è riuscito perfettamente il leader di Italia Viva Matteo Renzi che lo scorso 24 aprile ha firmato un articolo sulla testata Arab News il megafono del regno saudita
- Si tratta dell’ennesima promozione nei confronti del regno di re Salman. Questa volta l’elogio è alla linea politica del governo adottata nella regione millenaria di Alula
- A Roma e a Milano la Royal Commission paga per ospitare una mostra fotografica su Alula, per cercare di incoraggiare i viaggi turistici in Arabia Saudita
Da senatore della Repubblica italiana a editorialista dei sauditi il passo non è breve. Ma ci è riuscito perfettamente il leader di Italia Viva Matteo Renzi che lo scorso 24 aprile ha firmato un articolo sulla testata Arab News. Uno dei più importanti quotidiani della capitale dell’Arabia Saudita e “stimato” da molti come un buon «megafono del regime».
Non è un caso se l’editore di Arab News è la Saudi Research and Marketing group (Srmg) società considerata uno degli strumenti di soft power dei sauditi all’estero, soprattutto nel Regno Unito, dove nel 2018 con il media inglese The Independent ha siglato un accordo di partnership commerciale, attirando varie critiche che hanno richiamato l’attenzione sullo stato della libertà di stampa in Arabia Saudita.
La Srmg è stata fondata nel 1988 ed è stata presieduta da vari esponenti della famiglia reale come Ahmed bin Salman, Faisal bin Salman e il principe Badr bin Abdullah Al-Saud. Da sempre è stata considerata dalla famiglia reale come una società importante che detta il passaggio verso cariche politiche più prestigiose. Oggi nel board of director della Srmg risiedono tra gli altri Adel bin Zaid Al-Toraifi, ex ministro della Cultura e dell’Informazione, e Ahmed Al Khateeb attuale ministro del Turismo del regno.
Ma cosa ci fa un articolo di Matteo Renzi in una testata saudita e filo governativa? Si tratta dell’ennesima promozione nei confronti del regno di re Salman, dopo quello avvenuto in piena crisi di governo a gennaio. Questa volta l’elogio è alla linea politica del governo adottata nella regione di Alula: «Con il lancio del Royal Commission for Alula’s “Journey Through Time Masterplan” – scrive il senatore italiano – Alula e l’Arabia Saudita stanno seguendo questo approccio inclusivo della comunità e incentrato sulla cultura. E, come nel caso di Matera, la rigenerazione di Alula sarà costruita sul rispetto della cultura del passato». L’obiettivo del governo arabo è di fare della regione un museo a cielo aperto. Un obiettivo in cui ci crede fortemente anche Matteo Renzi: «Chiunque cammini in questo luogo magico crede in questo progetto e crede nella semplice citazione: “La bellezza salverà il mondo”».
Lo sviluppo della regione rientra negli obiettivi del Saudi Vision 2030, il progetto ambizioso che mira a garantire al regno un’indipendenza economica dal petrolio. L’interesse del senatore Renzi è sempre più chiaro dopo che la stessa Arab News ha rivelato che il leader di Italia Viva risiede proprio nell’advisory board della Royal Commission for Alula’s (Rcu), un organismo presieduto direttamente dal principe ereditario Mohammed bin Salman.
La presenza in Italia
I tentacoli della Royal Commission arrivano fino in Italia, dove il regno è impegnato a ripulire la sua fama repressiva e violenta. E lo fa soprattutto attraverso attività ed eventi culturali, come l’allestimento della mostra fotografica gratuita attualmente in corso a Piazza San Silvestro a Roma. Il titolo dell’esibizione è “AlUla – Journey Through Time” e ospita gli scatti del celebre fotografo canadese-americano Robert Polidori. A portare la mostra in Italia è stata la Martinengo Communications, società attiva nella promozione di eventi culturali e archeologici nonché «il punto di riferimento della Royal Commission of Alula in Italia» come dichiara Massimo Martinengo, il responsabile relazioni istituzionali dell’azienda. Prima di Roma la mostra è stata ospitata a Milano e non si escludono altre esibizioni. All’inaugurazione dell’evento a Roma era presente l’addetto culturale dell’ambasciata saudita in Italia e la consigliera Carola Penna, presidente della commissione turismo, moda e relazioni internazionali del Campidoglio. «È un onore per l’Amministrazione di una città ridurre le distanze con culture lontane anche solo in un viaggio realizzato attraverso lo spettacolo fotografico» scrive la consigliera su Facebook postando una foto dell’evento. «Lo spazio della mostra è stato concesso gratuitamente in quanto la richiesta è stata effettuata da ente pubblico, la Royal Commission of Alula ha pagato i contributi per le pulizie, l’assicurazione di eventuali danneggiamenti della piazza, le pattuglie dei vigili oltre a varie commissioni» spiega Martinengo. La richiesta sarebbe stata effettuata direttamente dall’Ambasciata saudita. Già nel febbraio del 2020 la Royal Commission ha presentato Alula come meta turistica per i cittadini italiani nella cornice delle terme di Diocleziano. Un evento in pompa magna alla presenza del Principe Faisal bin Sattam bin Abdulaziz Al Saud, ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia. Insomma, nonostante le richieste di dimissioni formulate dai Cinque stelle a Renzi, sono tutti pronti a ricevere soldi e promuovere la bella immagine del regime.
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