Nel giorno del compleanno del presidente Vladimir Putin, la televisione pubblica russa ha subito un attacco hacker descritto come senza precedenti. L’attacco ha preso di mira la televisioni Rossiya 1, Rossiya 24, Rossiya Kultura e gli altri numerosi canali del gruppo.

L’attacco non ha interrotto le trasmissioni tramite canali digitali, ma ha interrotto le trasmissioni via web e, secondo diverse fonti, avrebbe portato alla cancellazione di tutto il materiale archiviato digitalmente, causando interruzioni alle comunicazioni interne.

Secondo alcuni media ucraini, dietro l’attacco ci sarebbe un gruppo di hacker vicino a Kiev.

L’attacco

«Il nostro patrimonio informativo statale, uno dei più grandi, ha dovuto affrontare un attacco hacker senza precedenti alla sua infrastruttura digitale», ha commentato ieri il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov. Secondo l’emittente che controlla i canali, Vgtrk, «non è stato causato alcun danno significativo al lavoro della holding mediatica». Ma fonti che hanno parlato con la stampa indipendente russa raccontano una storia diversa. Le trasmissioni sono andate in onda regolarmente, ma è stato complicato riempirle di contenuti, poiché tutti i sistemi digitali dei vari canali hanno cessato di funzionare.

Una fonte ha detto al giornale Novaya Gazeta che presso i network colpiti «non funziona nessuno dei sistemi informatici interni, compreso internet e i telefoni» e che «tutti i server sono stati completamente cancellati, compresi i backup. Il problema è molto grave». Secondo il giornalista russo basato in Lituania, Alexander Plyushchev, «l’intero complesso mediatico di Russia 1 non funziona dalle 5 di [lunedì] mattina. Il sistema di controllo centrale e tutti i server sono offline».

Diversi media e agenzie ucraine, tra cui l’agenzia Unn, e i siti Hromadske e Rbc Ukraine, hanno ricevuto una rivendicazione da parte di un gruppo hacker ucraino chiamato “Sudo rm -rf” (un comando dei sistemi operativi Unix per ordinare la cancellazione di tutti i file). «Congratulazioni a Putin per il suo compleanno», è scritto nel messaggio, in cui viene specificato che «tutte le trasmissioni dei canali di propaganda sono cessate nella palude (cioè in Russia)».

I media ucraini sottolineano che hacker pro Kiev colpiscono costantemente i sistemi informatici russi. Nei giorni scorsi, ad esempio, era stato preso di mira il sistema di pagamenti online di Alfa-Bank e Rostelecom. Un mese prima, un altro attacco rivendicato dall’intelligence militare Gur aveva bloccato i pagamenti e cancellato gli archivi di altre due banche russe, Rosselkhozbank e la Banca di credito di Mosca.

Putin e l’Iran

Nel frattempo, il Cremlino ha annunciato che venerdì Putin incontrerà il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ad Ashgabad, in Turkmenistan, nel corso di una conferenza. Russia e Iran sono importanti partner militari ed economici. Operano in modo congiunto in Siria, per sostenere il regime del presidente Bashar al Assad, e si scambiano armi, droni dall’Iran e sistemi antiaerei dalla Russia.

Proprio decine di droni Shahed, sviluppati per la prima volta in Iran, hanno colpito ieri Kiev e altre città ucraine, come avviene ogni notte da un mese in quella che costituisce la più lunga serie di attacchi sul paese dall’inizio del conflitto. Kiev sarebbe stata colpita anche da quattro missili balistici Kinzhal, intercettati dall’antiaerea. Non sono state registrate vittime, né danni significativi.

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