Ultimo passaggio per i fondi destinati agli aiuti militari, mentre le truppe del Cremlino arrivano vicino a sfondare le linee ucraine. Il governo di Kiev lancia la stretta contro chi è andato all’estero per evitare la mobilitazione
Al Senato degli Stati Uniti va in scena l’ultimo capitolo della travagliata vicenda degli aiuti militari all’Ucraina. L’atteso pacchetto da 60 miliardi di dollari, approvato dalla Camera la scorsa settimana, è arrivato al Senato per la seconda lettura, dove questa notte è atteso il suo passaggio a larga maggioranza.
Le armi
L’arrivo dei nuovi armamenti americani è atteso già nei giorni successivi all’approvazione definitiva del pacchetto. Secondo Cnn, molti degli equipaggiamenti destinati alle forze armate di Kiev si trovano già nei depositi di Germania e Polonia. Dopo il voto al Senato sarebbe solo questione di spedirli via treno al di là del confine. Intanto, il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha dato la sua prima risposta ufficiale all’approvazione del pacchetto, promettendo che aumenteranno gli attacchi contro le basi logistiche e i depositi di armi Nato in Ucraina.
La guerra, ha detto, «ha smentito il mito della superiorità degli armamenti Nato». Nel frattempo, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha promesso un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina del valore di circa 600 milioni di euro, il più grande fino a questo momento. Sunak ha promesso anche di mettere l’industria militare britannica «sul piede di guerra» e di portare la spesa militare al 2,5 per cento del Pil entro il 2030.
E gli uomini
L’Ucraina non ha un problema solo di armi, ma anche di uomini. Il suo esercito è a corto di personale, ragione per cui all’inizio del mese governo e parlamento hanno approvato due nuove leggi per allargare la base della mobilitazione.In attesa dell’entrata in vigore delle leggi, il ministro degli Esteri, Dimitro Kuleba, ha annunciato che i consolati ucraini hanno già iniziato a limitare i servizi offerti agli ucraini in età militare che si trovano all’estero. «Se qualcuno pensa di potersene andare, evitare il servizio militare e ricevere comunque servizi da questo paese, si sbaglia di grosso», ha detto Kuleba.
Al momento, circa 650mila cittadini ucraini in età militare si trovano in Europa. Molti di loro hanno lasciato il paese legalmente, grazie alle numerose esenzioni che consentono di evitare la mobilitazione in caso di particolari malattie, invalidità e famiglie numerose. Kuleba ha detto che nei prossimi giorni il ministero comunicherà come sarà possibile ottenere servizi consulari per coloro che si trovano all’estero in modo regolare. Dopo l’approvazione della legge sulla mobilitazione, migliaia di ucraini residenti all’estero si sono affollati presso i consolati del paese per ottenere il rinnovo dei documenti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme.
Sfondamento a Ocheretyne
La mancanza di soldati al fronte si è fatta sentire nelle ultime ore quando un attacco a sorpresa russo ha consentito alle truppe del Cremlino di avanzare di cinque chilometri sul fronte del Donbass. L’attacco, confermato dalla geolocalizzazione dei filmati postati online dai soldati russi, ha portato all’occupazione di Ocheretyne, un villaggio a ovest della città di Avdiivka, occupata dai russi a febbraio, e a 20 chilometri da Pokrovsk, una delle ultime città nella regione di Donetsk di cui gli ucraini mantengono il controllo.
L’avanzata improvvisa dei russi è un accadimento raro per il fronte ucraino, dove la conquista di pochi chilometri richiede in genere settimane di intensi combattimenti. Secondo i principali analisti, un errore nel ricambio delle truppe ucraine di prima linea avrebbe facilitato l’attacco russo.
L’occupazione di Ocheretyne può rivelarsi un grosso problema per gli ucraini, che si aspettavano l’attacco principale una cinquantina di chilometri più a nord, intorno alla cittadina di Chasiv Yar, dove da settimane i combattimenti sono particolarmente intensi.
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