Sono almeno due i morti dell’attacco contro la minoranza religiosa nel paese, secondo la Bbc. Ma nel tempio erano presenti circa 30 persone e il bollettino può aggravarsi
Un’esplosione in un tempio sikh a Kabul ha causato almeno due morti. Lo riporta la Bbc a seguito dell’attacco avvenuto nella capitale dell’Afghanistan. Dopo l’esplosione, avvenuta forse per un ordigno caricato dentro una macchina o per lo scoppio di una granata, si sono sentiti anche alcuni spari e un fedele e un talebano sono rimasti uccisi. Morti anche gli aggressori, per ora non identificati.
Lo riporta Gornam Singh, il leader della comunità sikh del tempio: «Erano circa 30 le persone dentro al tempio, non sappiamo ancora quanti di loro sono vivi e quanti morti. I talebani non ci permettono di entrare, non sappiamo cosa fare».
A rendere noto il bollettino ci ha pensato il portavoce del ministro dell’Interno dei talebani Abdul Nafi Tekor, che ha sottolineato come siano entrambi appartenenti alla comunità sikh.
La comunità sikh
I sikh sono una piccola minoranza religiosa all’interno di un Afghanistan a prevalenza musulmana. Prima della caduta del paese in mano ai talebani, avvenuta la scorsa estate, la loro comunità contava circa 300 famiglie. Ma dopo il ritiro delle forze occidentali nell’agosto 2021, sono in molti ad aver abbandonato l’Afghanistan, secondo i media, tanto che attualmente sarebbero circa 200.
Basta tornare indietro di qualche decennio per capire quanto la comunità sia stata erosa nel tempo. Negli anni Settanta arrivava fino a mezzo milione di unità, ma agli inizi degli anni Novanta molti membri sikh cominciarono a lasciare il paese. Lo stesso vale per gli indù, altra religione originaria del subcontinente indiano.
I recenti attacchi
Nel paese, essendo una minoranza, i sikh sono stati spesso presi di mira, anche con attacchi violenti o attentati. Nel marzo del 2020, in un altro tempio a Kabul, un attacco rivendicato dallo Stato islamico ha ucciso 25 persone.
Da quando i talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan, hanno affermato di avere il controllo sulla sicurezza all’interno del paese. In realtà negli ultimi mesi proseguono gli attacchi e gli incidenti. Ad aprile una bomba ha ucciso 31 persone, oltre a ferirne 87, in una moschea sciita nella città di Mazar-i-Sharif. A dicembre 2021, sono morte 20 persone in un ospedale militare attaccato a Kabul. Entrambi gli episodi sono stati rivendicati dall’Isis.
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