I ribelli hanno preso la capitale siriana dopo soli undici giorni di avanzata, ponendo fine al regime della famiglia Assad, durato oltre 50 anni. La riunione straordinaria alle Nazioni Unite è prevista alle 15 ora locale. Biden: «Non permetteremo che l'Isis si ristabilisca in Siria»
Damasco, dopo un’offensiva lampo, è in mano alle milizie del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) . In undici giorni, i jihadisti filo-turchi di Idlib hanno preso tutte le principali città del paese fino ad arrivare alla capitale, ponendo fine a oltre 50 anni di regime della famiglia Assad. Il presidente Bashar al Assad è volato in Russia con la famiglia. I ribelli hanno aperto i centri di detenzione, dove organizzazioni per i diritti umani stimano la presenza di oltre 100mila persone recluse dal regime. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha convocato una riunione straordinaria sulla Siria nel pomeriggio. «Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un’opportunità storica per il popolo siriano», ha detto il presidente Usa Joe Biden.
PUNTI CHIAVE
16:39
I ribelli concedono l'amnistia ai membri dell'esercito arruolati dal regime di Assad
13:12
Un esponente di Hts è il nuovo premier temporaneo della Siria
10:40
Israele colpisce i magazzini di armi chimiche
09:06
Atteso un discorso di Khamenei mercoledì
08:35
L'esercito israeliano è entrato nel territorio siriano
08:30
Oggi riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu
I ribelli concedono l'amnistia ai membri dell'esercito arruolati dal regime di Assad
I ribelli siriani hanno affermato di aver concesso l'amnistia a tutto il personale militare che hanno prestato la leva obbligatoria durante il regime del deposto presidente Bashar al-Assad. «La Direzione delle operazioni militari annuncia un'amnistia generale per tutti i soldati di leva che prestano servizio obbligatorio. La loro sicurezza è garantita e qualsiasi danno o aggressione contro di loro è severamente proibito», hanno affermato le forze ribelli in un messaggio sul loro canale Telegram.
Germania, Austria, Francia, Regno Unito, Grecia, Norvegia e Svezia hanno sospeso le richieste d'asilo dei siriani
Il governo austriaco ha dichiarato di aver sospeso l’elaborazione delle domande di asilo da parte dei rifugiati siriani. Lo stesso ha fatto il governo greco, svedese, norvegese e britannico. Anche il ministero dell'Interno tedesco ha deciso di stoppare le decisioni sulle richieste di asilo da parte dei siriani. Così anche la Francia.
Nato: «è un momento di gioia e incertezza per il popolo siriano e per la regione»
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha affermato in una dichiarazione: «speriamo in una transizione pacifica del potere e in un processo politico inclusivo guidato dalla Siria». Ha poi aggiunto che Russia e Iran condividono la responsabilità dei crimini commessi dal regime di Assad contro il popolo siriano.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto alle parti siriane di «dare priorità alla saggezza». Il Regno Unito ha invitato a proteggere i civili e garantire gli aiuti essenziali
Il funzionario del Ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Afra Al Hameli su X ha invitato le parti siriane a «dare priorità alla saggezza in questo momento critico della storia della Siria». Il primo ministro del regno Unito Keir Starmer si trova Emirati Arabi Uniti e ha accolto con favore la fine del «regime brutale» di Assad. Il suo portavoce britannico ha dichiarato: «il nostro obiettivo ora è ripristinare la pace e la stabilità in Siria, chiediamo a tutte le parti di proteggere i civili e di garantire che gli aiuti essenziali possano raggiungere i più vulnerabili».
L'occupazione dell'Idf di una zona cuscinetto della Siria: l'Egitto condanna e l'Ue invita al rispetto della sovranità del paese
Il ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato in una nota che lo spostamento dell'esercito israeliano in una zona cuscinetto in Siria è un tentativo di imporsi sul territorio. La zona, tra le alture del Golan al confine tra i due paesi, è un territorio conteso da decenni. Israele ha definito l'operazione limitata e mirata a garantire la sicurezza del paese. Un portavoce del servizio di azione esterna della Commissione Europea, rispondendo alla presenza dell'Idf nella zona cuscinetto, ha chiesto di «rispettare la sovranità, l'unità e l'integrità territoriale della Siria», ricordando anche il ruolo di interlocutore fondamentale ricoperto da Israele nell'area.
Hezbollah: in Siria una «trasformazione importante, pericolosa e nuova»
«Quello che sta accadendo in Siria è una trasformazione importante, pericolosa e nuova» ha affermato il politico di Hezbollah Hassan Fadlallah. Questa la prima reazione del gruppo libanese sostenuto dall'Iran al rovesciamento del regime in Siria. Assad era un importante alleato di Hezbollah, che aveva sostenuto il dittatore siriano prima di tornare in Libano per combattere Israele l'anno scorso.
Un esponente di Hts è il nuovo premier temporaneo della Siria
Muhammad Bashir guiderà il governo di transizione in Siria, riferisce la tv al Jazeera. Da anni amministra le aree sotto il controllo di Hayat Tahrir ash Sham (Hts) nel nord-ovest siriano. Lo avrebbe scelto il capo di Hts e leader dei ribelli siriani Abu Muhammad Jolani.
Blinken: "Gli Usa sostengono una transizione pacifica del potere"
"Gli Stati Uniti sostengono con forza una transizione pacifica del potere a un governo siriano responsabile attraverso un processo inclusivo a guida siriana. Durante questo periodo di transizione, il popolo siriano ha tutto il diritto di chiedere il mantenimento delle istituzioni statali, la ripresa dei servizi chiave e la protezione delle comunità vulnerabili" afferma il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aggiungendo che "dopo 14 anni di conflitto, il popolo siriano ha finalmente un motivo di speranza".
Putin non ha intenzione di incontrare Assad
Il presidente russo Vladimir Putin non ha in programma un incontro con Bashar al Assad, che ha ottenuto asilo politico a Mosca dopo avere lasciato la Siria. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.
Onu: "Proteggere le minoranze"
Bisogna prendere tutte le misure per proteggere le minoranze siriane ed evitare rappresaglie, ha raccomandato il responsabile per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, durante una conferenza stampa alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti umani.
Israele colpisce i magazzini di armi chimiche
Israele ha colpito presunti siti dove erano stoccati armi chimiche e razzi a lungo raggio in Siria per evitare che cadessero nelle mani di "attori ostili". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, citato dai media locali. "Il nostro unico interesse è la sicurezza di Israele e dei suoi cittadini. Ecco perché abbiamo attaccato i sistemi d'arma strategici, come, ad esempio, le rimanenti armi chimiche, o i missili e i razzi a lungo raggio, affinché non cadano nelle mani degli estremisti", ha affermato.
La Siria ha accettato di rinunciare alle sue scorte di armi chimiche nel 2013, dopo che il governo è stato accusato di aver lanciato un attacco vicino a Damasco che ha ucciso centinaia di persone. Ma è opinione diffusa che abbia conservato alcune delle armi ed è stato accusato di averle usate nuovamente negli anni successivi.
La Turchia chiede "un governo inclusivo"
"Ci aspettiamo che gli attori internazionali, soprattutto le Nazioni Unite, diano una mano al popolo siriano e sostengano la creazione di un'amministrazione inclusiva". Così il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza ad Ankara con gli ambasciatori turchi nel mondo. "In Siria è iniziata una nuova era, ora è necessario concentrarsi sul futuro", ha detto il ministro. "La Turchia, che ha teso la mano ai suoi fratelli siriani in tempi difficili, sarà con loro in questa nuova pagina che è stata aperta a Damasco".
Tajani: «La nostra ambasciata a Damasco è ancora più importante»
La missione dell'ambasciata italiana a Damasco è oggi «più delicata nelle attuali circostanze ma ancora più importante per mantenere aperto un canale attivo di comunicazione e conoscenza», ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al Corriere della Sera.
«In un contesto così fluido è importante la massima prudenza, per questo stiamo invitando tutti a restare a casa: ci sono bande di criminali in azione», ha detto il ministro ricordando che «ieri alcuni uomini armati sono entrati nel giardino della residenza dell'ambasciatore e hanno rubato alcune automobili».
Tajani ha poi ribadito che «l'ambasciatore Stefano Ravagnan e i carabinieri sono al sicuro, ma continuano a lavorare per i nostri connazionali: solo l'altra notte una quindicina di connazionali sono arrivati in Libano, guidati dall'ambasciata, e gli altri sono seguiti dai nostri diplomatici».
Atteso un discorso di Khamenei mercoledì
La Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, mercoledì 11 dicembre terrà un discorso sugli ultimi sviluppi nella regione, ha annunciato il suo ufficio.
Katz ha ordinato all'Idf di completare il controllo nella zona cuscinetto
Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha ordinato all'esercito di Israele di completare il controllo della zona cuscinetto fra Israele e Siria, dopo che l'esercito ha avviato il suo dispiegamento nell'area domenica, ha riportato il Times of Israel, spiegando che Katz ha riferito di avere ordinato all'esercito di creare una «zona di sicurezza priva di armi strategiche pesanti e di infrastrutture terroristiche» nel sud della Siria, anche al di là della zona cuscinetto, che potrebbero rappresentare una minaccia per Israele. Katz ha inoltre ordinato ai militari di stabilire contatti con la comunità drusa e con altre popolazioni del sud della Siria.
Secondo i media israeliani, il ministro della Difesa ha poi ordinato all'esercito di colpire gli obiettivi all'interno della Siria, tra cui «missili terra-aria, sistemi di difesa aerea, missili terra-terra, missili da crociera, razzi a lungo raggio e missili costa-mare».
La Cina auspica il ritorno della stabilità in Siria
La Cina presta «molta attenzione allo sviluppo della situazione in Siria e spera che il Paese ripristini la stabilità il prima possibile», assicurando di aver «assistito attivamente i suoi concittadini disponibili a lasciare la Siria in modo sicuro e ordinato, mantenuto i contatti con quelli rimasti nel paese e fornito indicazioni sulla sicurezza». Il ministero degli Esteri, in una diffusa nella notte, ha esortato «le parti interessate in Siria ad adottare misure pratiche per garantire la sicurezza delle istituzioni e del personale cinese». Al momento, l'ambasciata cinese in Siria «è ancora salda e continuerà a fornire piena assistenza ai concittadini bisognosi».
Biden: «Non permetteremo che l'Isis si ristabilisca in Siria»
«Siamo consapevoli del fatto che l'Isis cercherà di approfittare di qualsiasi vuoto per ristabilire le proprie capacità: non lo permetteremo», ha detto il presidente Joe Biden parlando alla Casa Bianca, riferendosi alla Siria. Biden ha poi confermato che ieri «le forze statunitensi hanno condotto decine di attacchi aerei di precisione in Siria, colpendo accampamenti dell'Isis e operatori dell'Isis». Secondo il Pentagono, sono stati effettuati raid aerei contro «oltre 75 obiettivi» legati al cosiddetto Stato islamico nel paese.
L'esercito israeliano è entrato nel territorio siriano
L'Idf ha confermato che domenica le sue truppe sono entrate nel territorio siriano, pubblicando immagini dell'operazione effettuata dall'unità Sayeret Shaldag, nella regione siriana dell'Hermon.
Le forze israeliane sono entrate per la prima volta dall'ottobre del 1973. Secondo fonti del New York Times, Tel Aviv controlla la cima del Monte Hermon, sul lato siriano del confine, e diverse altre località ritenute essenziali per stabilizzare il controllo dell'area.
Blinken: «Gli Usa sostengono una transizione pacifica»
«Dopo 14 anni di conflitto, il popolo siriano ha finalmente motivo di sperare. Gli Stati Uniti sostengono fermamente una transizione pacifica del potere verso un governo siriano responsabile attraverso un processo inclusivo guidato dalla Siria», ha scritto il segretario di Stato americani Antony Blinken su X.
Oggi riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha convocato oggi una riunione straordinaria sulla Siria. Lo riferiscono fonti diplomatiche all'agenzia France Presse. L'incontro sarà alle 15 (ora locale), alle 21 in Italia.
Secondo l'agenzia russa Tass, che cita fonti Onu, sarebbe stata la Russia a chiedere una riunione urgente del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Siria. La richiesta è stata confermata dal primo vice rappresentante permanente di Mosca presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky.
"In connessione con gli ultimi eventi in Siria, la cui profondità e le cui conseguenze per questo paese e l'intera regione devono ancora essere realizzate, la Russia ha chiesto urgenti consultazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In particolare, è importante capire cosa sta accadendo in relazione alle nuove circostanze legate al disimpegno della Forza di Osservazione delle Nazioni Unite sulle alture di Golan siriane (Undof) occupate da Israele. Ci aspettiamo che le consultazioni abbiano luogo lunedì 9 dicembre nel pomeriggio di New York", ha scritto su Telegram.
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