Mohammed al Bashir è stato formalmente nominato da Hts primo ministro ad interim della Siria: guiderà il governo di transizione fino al primo marzo 2025. Intanto diverse fonti parlano di un’avanzata di Israele oltre la “zona cuscinetto”. Israele dice che I'Idf ha distrutto la flotta militare siriana e che creerà una “zona difensiva sterile” in Siria.
Il leader ribelle Mohammed al Bashir è stato formalmente nominato primo ministro ad interim della Siria fino al primo marzo, dopo la caduta del presidente Bashar al Assad, avvenuta domenica. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, Israele ha preso di mira le principali installazioni militari siriane. L’Idf ha avviato operazioni oltre la zona cuscinetto tra i due paesi: l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria ha detto che Israele deve fermare gli attacchi. Il ministro della Difesa israeliano ha detto che I'Idf ha distrutto la flotta militare siriana e che creerà una “zona difensiva sterile” nella Siria meridionale per prevenire ogni minaccia di terrorismo.
PUNTI CHIAVE
15:21
Israele dice di aver distrutto la flotta militare siriana e afferma che creerà una "zona difensiva sterile" nel paese
14:26
Mohammed al Bashir primo ministro ad interim fino al primo marzo
13:44
Ue: «L'asilo ai siriani è competenza dei singoli stati»
11:15
«Israele deve fermare gli attacchi in Siria», dice l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria
09:53
Israele nega l'avanzata dell'Idf a sud della provincia di Damasco
08:43
Il Consiglio di sicurezza Onu attende nuovi sviluppi in Siria
08:22
Afp: «Forti esplosioni a Damasco»
08:18
Al Jolani: «In arrivo una lista di chi ha torturato il popolo siriano»
08:07
Onu, la presenza di Israele nella zona cuscinetto viola gli accordi del 1974
«No ai rimpatri affrettati per i siriani», dice il Consiglio d'Europa
«Mentre la situazione cambia in Siria, gli Stati membri del Consiglio d'Europa devono evitare rimpatri affrettati dei rifugiati», ha affermato Michael O'Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. Ha invitato i paesi europei ad agire «in conformità con gli obblighi internazionali in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento».
Attivista siriano trovato morto nel carcere di Sednaya
Il celebre attivista siriano Mazen al Hamada, torturato sotto il regime di Assad, è stato trovato morto nel carcere di Sednaya.
Netanyahu: «ho autorizzato bombardamenti sulle armi siriane»
«Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza», ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. «In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti» ha affermato il premier.
Erdogan a Meloni: «aggressione israeliana in Siria»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al telefono con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha definito un'aggressione l'avanzata militare che Israele sta conducendo in Siria. «Questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità della Siria» ha detto Erdogan. Ha inoltre affermato che è imperativo liberare il paese dagli elementi terroristici. Meloni ha ribadito l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica.
G7 previsto venerdì per parlare della Siria
La Casa Bianca ha annunciato che venerdì si riuniranno virtualmente i leader del G7 per discutere della situazione in Siria.
Israele dice di aver distrutto la flotta militare siriana e afferma che creerà una "zona difensiva sterile" nel paese
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha detto che I'Idf ha distrutto la flotta militare siriana. Ha inoltre detto che Israele istituirà una "zona difensiva sterile" nella Siria meridionale per prevenire minacce terroristiche. Le azioni, secondo il ministro, si collocano nell'ambito di un'ampia campagna per eliminare le minacce strategiche a Israele.
L'esercito israeliano ammette le operazioni in Siria
L'Idf ha riconosciuto che le truppe israeliane stanno operando oltre la zona cuscinetto della Siria, nelle alture del Golan. Lo ha detto il portavoce internazionale delle IDF, Nadav Shoshani, in un briefing. Ha aggiunto che l'Idf stanno agendo per garantire la sicurezza dell'area.
Mohammed al Bashir primo ministro ad interim fino al primo marzo
Il leader ribelle Mohammed al Bashir, già a capo del "governo della Salvezza" che governava Idlib e parti della Siria nordoccidentale prima della caduta di Assad, è stato nominato formalmente da Hts primo ministro ad interim della Siria. In un discorso televisivo ha detto che guiderà il governo di transizione siriano fino al primo marzo 2025. Ha detto che il nuovo governo scioglierà i servizi di sicurezza e abolirà la legge anti-terrorismo, le agenzie di controllo del regime accusate di sistematiche violazioni dei diritti umani.
Ue: «L'asilo ai siriani è competenza dei singoli stati»
«Le decisioni sulle domande di asilo dei cittadini siriani sono di competenza degli Stati membri» ha detto un portavoce della Commissione Europea. «Tuttavia è importante che gli Stati membri rispettino le norme dell'Ue in questo settore: le valutazioni individuali sono sempre necessarie» ha aggiunto. Da ieri molti paesi europei, tra cui Italia, Grecia, Austria, Germania, Svezia, hanno sospeso l'elaborazione delle domande di asilo dei rifugiati siriani. La Spagna invece «continuerà a esaminare le richieste di asilo dei cittadini siriani come di consueto» ha affermato il ministro degli Esteri, José Manuel Albares.
Erdogan a Rutte: «la Turchia farà il possibile per una Siria unita e libera dal terrorismo»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha detto al segretario generale della Nato Mark Rutte che la Turchia «ha sostenuto la preservazione dell'integrità territoriale e della stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile» e che farà il possibile per contribuire a costruire una Siria unita e libera dal terrorismo.
Qatar, Turchia e Arabia Saudita condannano l'invasione terreste di Israele in Siria
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha detto che è inaccettabile che Israele cerchi di sfruttare la situazione in Siria, sottolineando che non dovrebbero esserci interferenze straniere nel paese. Anche il ministero degli Esteri turco ha condannato le azioni israeliane in territorio siriano. Il ministero degli esteri dell'Arabia Saudita ha detto che gli attacchi israeliani in Siria «confermano la continua violazione da parte di Israele dei principi del diritto internazionale e la sua determinazione a sabotare le possibilità della Siria di ripristinare la sua sicurezza, stabilità e integrità territoriale». L'Idf ha negato di essersi spostato oltre la zona cuscinetto della Siria accanto alle alture del Golan.
«Israele deve fermare gli attacchi in Siria», dice l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria
Geir Pedersen, l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, ha detto che Israele deve fermare i suoi attacchi aerei e le sue invasioni via terra nel territorio siriano. L'inviato speciale ha affermato che queste azioni violano l'accordo del 1974 tra Israele e Siria. Pedersen ha definito gli attacchi «uno sviluppo molto preoccupante». Ha inoltre detto che rimpatriare i siriani potrebbe essere prematuro. Da ieri molti paesi europei, tra cui Italia, Austria, Germania, Regno Unito, Grecia, Svezia, hanno sospeso l'elaborazione delle domande di asilo dei rifugiati siriani.
Ong: «Israele distrugge le capacità militari della Siria»
Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria «Israele, con più di 320 raid aerei in 48 ore, sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane».
L'Iraq condanna le operazioni di Israele nella zona cuscinetto
L'Iraq ha condannato le operazioni militari israeliane condotte nella zona cuscinetto al confine con la Siria, definendo l'iniziativa "una flagrante violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni internazionali pertinenti". Il ministero degli Esteri iracheno ha sottolineato in un comunicato la necessità di astenersi dall'interferire negli affari interni della Siria e l'importanza di preservare la sua sovranità, stabilità, unità e integrità territoriale.
La diplomazia di Baghdad ha inoltre esortato la comunità internazionale, in particolare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ad adempiere ai propri obblighi denunciando "l'aggressione" di Israele e adottando le azioni necessarie per "fermare queste violazioni che approfittano dell'attuale crisi siriana".
Israele nega l'avanzata dell'Idf a sud della provincia di Damasco
Le forze di difesa israeliane avrebbero raggiunto, secondo quanto riporta la stampa siriana, la zona meridionale della provincia di Damasco, a una decina di chilometri dal confine con il Libano.
Tel Aviv, da parte sua, smentisce le notizie di un'avanzata, pur avendo occupato nella giornata di lunedì la zona cuscinetto sulle alture del Golan dopo il ritiro delle forze regolari siriane.
I ribelli al potere: «Trovati circa 40 corpi con segni di tortura»
Stanno proseguendo le indagini sui centri di detenzione del regime di Bashar al Assad, fuggito in Russia dopo l'avanzata del gruppo Hayat Tahrir al Sham, i ribelli al potere hanno riferito ad Afp di aver trovato lunedì sera circa 40 corpi in un obitorio di un ospedale, che mostravano segni di tortura. L'agenzia di stampa ha affermato di avere sentito direttamente un combattente, che ha detto loro: "Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani, è stato uno spettacolo orribile: circa 40 corpi erano ammucchiati e mostravano segni di orribili torture".
Afp ha aggiunto di aver visionato fotografie e video dei corpi. Il miliziano ha poi aggiunto: "Abbiamo informato il comando militare di ciò che abbiamo trovato e ci siamo coordinati con la Mezzaluna Rossa siriana, che ha trasportato i corpi in un ospedale di Damasco, in modo che le famiglie potessero venire a identificarli".
L'Iran condanna Israele per l'incursione nella zona cuscinetto
L'Iran ha condannato Israele per aver "violato" la legge, in seguito all'incursione militare israeliana nella zona cuscinetto del Golan al confine con la Siria. Il territorio, che separa i due paesi, è sotto il controllo delle Nazioni Unite e, in base all'accordo del 1974, avrebbe dovuto essere smilitarizzato. "Questa aggressione è una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite", ha criticato il portavoce della diplomazia iraniana, Esmail Baghai.
Il Consiglio di sicurezza Onu attende nuovi sviluppi in Siria
La prima riunione, a porte chiuse, del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria, di lunedì pomeriggio, ha optato per una linea attendista, in vista di ulteriori sviluppi. Lo hanno riferito ambasciatori che hanno preso parte all'incontro.
"Il consiglio, credo, è stato più o meno unito sulla necessità di preservare l'integrità territoriale e l'unità della Siria, garantire la protezione dei civili e assicurarsi che gli aiuti umanitari arrivino", ha dichiarato ai giornalisti Vassili Nebenzia, ambasciatore della Russia presso l'Onu, paese che ha convocato la riunione di emergenza, e alleato chiave di Assad, che ha ottenuto asilo a Mosca.
Nebenzia ha raccontato della sorpresa da parte di "tutti, compresi i membri del consiglio" di fronte a un'offensiva così rapida dell'Hts, e occorre "aspettare per vedere come evolverà la situazione", ha aggiunto.
Il vice ambasciatore degli Stati Uniti, Robert Wood, ha invece definito la situazione in Siria "molto fluida e probabilmente cambierà giorno per giorno", sostenendo che "nessuno si aspettava che le forze siriane crollassero come un castello di carte". Tuttavia, ha continuato Wood, "quasi tutti hanno parlato della necessità di rispettare la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza della Siria e della preoccupazione per la situazione umanitaria". Il Consiglio, ha spiegato il funzionario, sta lavorando a una dichiarazione congiunta.
Afp: «Forti esplosioni a Damasco»
Secondo la testimonianza di un giornalista dell'agenzia di stampa Afp, nella capitale siriana Damasco sono state udite forti esplosioni.
È accaduto poco dopo che l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito di circa 250 raid israeliani in Siria dalla caduta del presidente Bashar al Assad, domenica.
Secondo la ong, da domenica Israele ha preso di mira le principali installazioni militari siriane in tutto il Paese con l'obiettivo di distruggerle. Nella città portuale di Latakia, ha riferito inoltre l'osservatorio, gli attacchi aerei hanno colpito una struttura di difesa aerea vicino al porto costiero, danneggiando le navi militari siriane e i magazzini precedentemente controllati dall'ex regime siriano. La Ong riferisce di violente esplosioni nella campagna di Deir Ezzor dopo che aerei da caccia, che si ritiene appartengano alle forze israeliane, hanno effettuato sei attacchi aerei su depositi di armi nella miniera di sale e in ex centri dell'ex regime siriano e delle milizie iraniane nel deserto di Deir Ezzor.
Al Jolani: «In arrivo una lista di chi ha torturato il popolo siriano»
Il leader dell'Hayat Tahrir al Sham (Hts) Abu Mohammed al Jolani - che ora usa il suo vero nome, Ahmed al-Sharaa - ha dichiarato che le autorità in arrivo annunceranno una lista "che include i nomi dei funzionari più alti in carica coinvolti nella tortura del popolo siriano" e "crimini di guerra".
"Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su ufficiali di alto rango dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra", ha affermato il leader in una dichiarazione su Telegram, aggiungendo che chiederanno l'estradizione e il rimpatrio nel caso siano fuggiti all'estero, riporta il Guardian.
Usa, primo atto di accusa di torture in carcere a carico di due funzionari siriani
I procuratori Usa hanno accusato due alti funzionari siriani di aver supervisionato un carcere in cui venivano torturati manifestanti pacifici e altri prigionieri politici, tra cui una donna statunitense di 26 anni, poi ritenuta giustiziata.
L'atto di accusa è stato depositato il 18 novembre in un tribunale federale di Chicago, ed è stato reso pubblico due giorni dopo l'improvvisa offensiva che ha rovesciato il regime di Bashar al Assad.
È il primo del governo degli Stati Uniti contro quelle che i funzionari descrivono come reti dei servizi segreti e dei rami militari di Assad, insieme ad altri gruppi alleati, che hanno detenuto, torturato e ucciso migliaia di presunti oppositori.
I due nomi indicati nell'accusa sono Jamil Hassan, direttore del ramo dell'intelligence dell'aeronautica siriana, che secondo i procuratori ha supervisionato un carcere e un centro di tortura presso la base aerea di Mezzeh nella capitale, Damasco, e Abdul Salam Mahmoud, che avrebbe diretto l'istituto.
Israele all'Onu: «Misure limitate e temporanee sulle alture del Golan»
Israele ha comunicato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di aver adottato “misure limitate e temporanee” nella striscia demilitarizzata al confine con la Siria per contrastare qualsiasi minaccia, in particolare nei confronti dei residenti della parte israeliana delle alture del Golan. Lo riferisce Times of Israel. L'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, ha scritto in una lettera al Consiglio - composto da 15 membri - che "è importante sottolineare, tuttavia, che Israele non sta intervenendo nel conflitto in corso tra gruppi armati siriani; le nostre azioni sono focalizzate esclusivamente sulla salvaguardia della nostra sicurezza".
Danon ha infine aggiunto che Israele resta fedele al quadro dell'accordo di separazione delle forze del 1974, nonostante il primo ministro Benjamin Netanyahu abbia affermato che questo patto è "crollato".
Onu, la presenza di Israele nella zona cuscinetto viola gli accordi del 1974
L'Undof, la missione Onu per il mantenimento della pace in Siria, ha comunicato alle autorità israeliane che la presenza delle loro forze di difesa nella zona cuscinetto demilitarizzata, tra Israele e Siria, rappresenta una violazione degli accordi raggiunti nel 1974 dopo la fine della guerra del Kippur. A dirlo la portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, Stephane Dujarric. "Non ci dovrebbero essere attività militari in quell'area", ha affermato, precisando che le Nazioni Unite hanno confermato la presenza delle forze israeliane in almeno tre punti della zona.
© Riproduzione riservata