Migliaia di persone protestano sotto le sedi del Partito socialista, ma sono tutte “manifestazioni delegate”: organizzate da un reticolo di volontari al servizio della destra. Con un modello in mente: Donald Trump e gli assalitori del Congresso
Da quasi due settimane, migliaia di persone si riuniscono ogni sera davanti alle sedi del Partito socialista spagnolo (Psoe) nelle principali città del paese per manifestare contro l’accordo di governo dei socialisti con il partito indipendentista catalano Junts, e in particolare contro la proposta di legge di amnistia voluta dall’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont in cambio del suo sostegno alla rielezione del presidente uscente Pedro Sánchez.
A queste proteste non mancano mai gli esponenti del partito di estrema destra Vox, il cui leader Santiago Abascal ha promesso ai suoi elettori una “mobilitazione permanente” di fronte al “colpo di Stato” che Sánchez starebbe organizzando.
Nonostante le dichiarazioni di Abascal, a organizzare le proteste che negli ultimi giorni hanno riunito migliaia di persone non è il suo partito, ma una fitta rete di pseudo-associazioni, spesso giovanili e con un crescente seguito sui social network, non solo collegate tra loro, ma con stretti legami (anche se spesso ben nascosti) con il partito di estrema destra.
Revuelta
La più attiva, nonché la prima a convocare le proteste in calle Ferraz (dove si trova la sede del Psoe a Madrid), si chiama Revuelta e si definisce un movimento giovanile “contro il separatismo, la corruzione, le politiche contro le famiglie, l’individualismo e tante altre cose”.
Apparsa su X (ex-Twitter) all’indomani del fallimento dell’investitura del leader del Partito Popular Alberto Núñez Feijóo, Revuelta non risulta iscritta al registro delle associazioni spagnolo, ma si comporta come tale, invitando i suoi follower a sostenerla con donazioni che vanno dai 3 ai 20 euro al mese.
Sul suo sito, tuttavia, non appaiono né il nome dei fondatori del movimento, né l’indirizzo della sua sede o un numero di telefono per contattarla. L’unico dettaglio che tradisce i legami di Revuelta si trova nella sua privacy policy, che indica come responsabile del trattamento dei dati degli utenti un’altra associazione, chiamata Plataforma 711.
Plataforma 711
Nata come negozio online di cappellini con messaggi patriottici, Plataforma 711 ha avuto una breve carriera, terminata l’anno scorso, come associazione universitaria di estrema destra. In un’intervista a La Gaceta de la Iberosfera, l’organo di informazione di Vox, il fondatore dell’associazione Jesús de Blas ha spiegato che il nome dell’associazione «fa riferimento al fatidico anno in cui l’Islam invade la penisola iberica, una situazione molto simile a quella attuale».
Nella stessa intervista, de Blas ha dichiarato che l’associazione godeva del pieno appoggio di Vox. Secondo il sito di fact checking spagnolo Newtral, Plataforma 711 figurava anche tra le associazioni a cui potevano essere ceduti i dati degli iscritti a VIVA22, il raduno dei militanti di Vox che si è tenuto nel 2022.
Herqles
Con più di 36mila iscritti su Telegram e 76mila su X, Herqles è un’altra community per «pensatori liberi e guerrieri disposti a combattere contro le imposizioni ideologiche» vicina a Revuelta: il fondatore di Herqles, César Enrique Pintado Planell, è infatti anche il portavoce di Revuelta.
Intorno a Vox gravitano poi un’ampia galassia di gruppi fondati o guidati in maniera più esplicita da alcuni esponenti del partito: è il caso della Fundación Disenso e della Fundación Danaes, entrambe presiedute da Abascal in persona, del sindacato Solidaridad, guidato dal deputato di Vox Rodrigo Alonso, o dell’associazione Tercios Cívicos, il cui vicepresidente è un altro membro del partito, Sasha Sidney Cuadra López.
Ognuno di questi gruppi utilizza i social network per diffondere i dettagli delle manifestazioni, spesso condividendo l’uno i contenuti dell’altro per amplificarne il messaggio, e alimentare la retorica del colpo di Stato organizzato da Sánchez e Puigdemont.
Delegare la protesta
«Con queste associazioni satellite, Vox vuole alimentare la polarizzazione sociale e politica già in atto in Spagna, in modo che sia gli elettori sia i partiti si allontanino dal centro, prendendo posizioni sempre più estreme», ha spiegato a Domani Anna López, politologa ed esperta in movimenti di estrema destra, secondo cui delegare a questa matrioska di gruppi l’organizzazione delle manifestazioni presenta molti vantaggi per Abascal e i suoi.
«Le manifestazioni organizzate da Revolta e altri gruppi sono illegali, non rispettano la normativa spagnola sulle proteste pubbliche. Per Vox questo è un vantaggio: può spingere tante persone a scendere in strada, per poi evitare però qualsiasi responsabilità giuridica o amministrativa», ha precisato López.
Negli ultimi giorni, infatti, Vox non ha mai condannato gli atti violenti che hanno causato decine di feriti, affermando che «la violenza è responsabilità di Fernando Grande-Marlaska», ovvero del ministro dell’Interno spagnolo.
Una mobilitazione spontanea
López sottolinea che queste associazioni fantasma sono anche un ottimo modo per reclutare nuovi elettori tra le nuove generazioni, sfruttando pattern comunicativi (loghi, emoji e colori) facilmente riconoscibili sui social network. Ma il vantaggio più grande di questa strategia resta in fondo quello di poter presentare queste manifestazioni come il risultato di una mobilitazione spontanea della società civile spagnola.
«Fin dagli anni della Transizione, l’attivismo dell’estrema destra spagnola è stato marginale. Ora l’estrema destra è entrata in parlamento e in numerosi comuni e province, normalizzando il suo discorso”, ha spiegato López. Alle manifestazioni promosse da Revuelta e altri gruppi vicini a Vox non è raro infatti che partecipino anche formazioni neonaziste o fasciste che sembravano ormai inattive, come Bastión Frontal, Democracia Nacional, Hogar Social e La Falange.
Modello Trump
Secondo López, il modello di riferimento di questi gruppi e delle loro azioni è l’ex presidente Donald Trump, che con la sua retorica ha portato all’assalto al Campidoglio nel gennaio del 2021. Non è raro, infatti, leggere nei canali Telegram di Revuelta, Herqles e di altri gruppi e attivisti di estrema destra messaggi che inneggiano alla presa del Congresso dei Deputati per fermare il tentativo di investitura di Sánchez, che si terrà domani e dopodomani.
L’ex giornalista di Fox News Tucker Carlson, accusato di aver diffuso false affermazioni sui presunti brogli alle elezioni statunitensi del 2020, ha partecipato lo scorso lunedì alle manifestazioni dell’estrema destra in calle Ferraz.
«In questo momento, la possibilità di un assalto alle istituzioni è il grande elefante nella stanza. Qualsiasi cosa succederà, i prossimi giorni saranno cruciali per la storia della Spagna», ha concluso López.
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