L’indignazione diffusa per il massacro in corso nella Striscia ha fatto nascere una protesta contro le catene di fast food, in una regione che ospita 250 milioni di musulmani. C’è chi la definisce un’azione non necessaria, perché la maggioranza dei dipendenti di questi brand è locale, ma il boicottaggio non accenna a fermarsi
Il Sud-Est asiatico boicotta i grandi marchi occidentali per aiutare Gaza

06 maggio 2024 • 20:18