Il leader di Wagner ha pubblicato un breve messaggio audio su Telegram. Non dice dov’è né quali sono le sue intenzioni, ma assicura che le conseguenze positive della sua ribellione si vedranno presto al fronte
«Mai come ora abbiamo bisogno del vostro supporto!». Il fondatore del gruppo mercenario Wagner Evgenij Prigožin è tornato a farsi sentire oggi pomeriggio con un breve audio pubblicato su Telegram. Era da una settimana che Prigožin non dava notizie di sé e delle sue intenzioni. Nel messaggio, il leader mercenario rivendica il successo dell’ammutinamento che aveva lanciato lo scorso 23 giugno, quando le sue truppe sono arrivate a 200 chilometri da Mosca prima di ritirarsi.
«Dovete capire che la nostra “Marcia della giustizia” aveva lo scopo di combattere i traditori e mobilitare la società – dice il leader mercenario nell’audio – Penso che abbiamo ottenuto molto di quello che ci proponevamo. Nel prossimo futuro, sono sicuro che vedremo le conseguenze attraverso nuove vittorie al fronte!».
Nel breve messaggio, appena 44 secondi, Prigožin non dà altre informazioni sulle sue intenzioni future né sulla sua ubicazione al momento. Il leader mercanario dovrebbe trovarsi in Bielorussia in una sorta di esilio, ma non ha mai confermato ufficialmente il suo trasferimento. Il messaggio non è stato pubblicato sui profili ufficiali di Wagner, ma sul canale Telegram Gray Zone, affiliato al gruppo mercenario.
La fine dell’impero
Nel frattempo, il Cremlino sembra intenzionato a ridimensionare l’impero economico e militare costruito da Prigožin. Non si conoscono i dettagli dell’accordo che ha spinto Prigožin a fermare le sue truppe, ma sembra che includesse l’esilio di Prigožin in Bielorussia o un qualche tipo di riduzione delle attività del suo gruppo.
La settimana scorsa, il ministero della Difesa ha iniziato a riprende il controllo delle armi pesanti che nell’ultimo anno erano state affidate a Wagner. Diversi media russi ipotizzano che Prigožin potrebbe presto cedere alcune quote della sua holding Concord a uomini d’affari più vicini al Cremlino.
Nel frattempo, il presidente della Bielorussia Lukashenko ha confermato che diversi combattenti del gruppo si trasferiranno nel suo paese. Ricercatori indipendenti sostengono di aver individuato in Bielorussia i siti di costruzione di nuove basi militari che potrebbero ospitare fino a 8mila soldati. Lukashenko ha detto che Wagner potrebbe lavorare all’addestramento delle truppe bielorusse, ma anche lasciato intendere che la loro ospitalità nel paese non è a tempo indeterminato.
Parla Shoigu
Oggi è tornato a parlare in pubblico per la prima volta il principale rivale di P , il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Il ministro ha commentato l’ammutinamento di Wagner, affermando che il loro piano è fallito «perché il personale delle forze armate ha mostrato lealtà al suo giuramento. Le provocazioni ricevute non hanno smosso le truppe al fronte che, coraggiosamente e in modo altruistico, hanno proseguito nello svolgere i compiti loro assegnati». Shoigu era comparso in un breve video lo scorso 26 giugno, Shoigu non rilasciava dichiarazioni da quasi due settimane.
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