«Sto valutando qualcosa per aiutare alcune case automobilistiche». Il presidente Usa Donald Trump, parlando con i giornalisti nello Studio Ovale, ha suggerito che potrebbe temporaneamente esentare l’industria automobilistica dai dazi che aveva imposto al settore lo scorso 27 marzo, e che aveva definito «permanenti», per dare ai costruttori di auto il tempo di riorganizzare le loro catene di approvvigionamento. «Produrranno qui, ma serve un po’ di tempo» per spostare la produzione da Canada, Messico e altri paesi, ha aggiunto. D’altra parte, però, Trump starebbe esplorando un’estensione dei dazi sui prodotti farmaceutici e semiconduttori. Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aperto un’indagine – che dovrebbe iniziare mercoledì – per determinare gli «effetti sulla sicurezza nazionale» dell’importazione di questi prodotti. Si tratta di un primo passo per consentire al presidente statunitense di intervenire su questi due settori di attività.

PUNTI CHIAVE

08:19

L'amministrazione Trump congelerà 2,2 miliardi di dollari per Harvard

08:11

Trump: «Valuto l'esenzione temporanea dei dazi sulle auto»

08:10

Al via l'indagine per consentire dazi su farmaci e chip

17:59

Chiudono in rialzo le borse europee

Le Borse europee archiviano la seduta in positivo. Francoforte segna un +1,43 per cento con il Dax a 21.253 punti, Parigi registra un +0,86 per cento con il Cac 40 a 7.335 punti. A Londra il Ftse 100 sale dell'1,41 per cento a 8.249 punti.

17:49

Piazza affari chiude in rialzo

La Borsa di Milano chiude in deciso rialzo. Il Ftse Mib sale del 2,39 per cento a 35.843 punti.

17:48

Meloni: "Momento difficile, vedremo le prossime ore"

"È un momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore" ha detto la premier Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama. E riferendosi alla missione a Washington dove incontrerà il presidente degli Usa Donald Trump ha aggiunto con una punta d'ironia: "non sento alcuna pressione come potete immaginare per i miei prossimi due giorni". 

14:49

Piazza affari cresce trainata da Stellantis e Leonardo

Tra le Borse europee Milano resta la più attiva.  Il Ftse Mib sale dell'1,4 per cento a 35.492 punti. Sempre in spolvero Stellantis (+4,3 per cento) con la potenziale tregua sui dazi per le auto annunciata dal presidente Usa, Donald Trump. Sale tra i titoli della difesa Leonardo (+3,17 per cento). In prima fila tra i bancari Unicredit (+2,7 per cento) all'indomani del via libera dell'Antitrust tedesco ad acquisire fino al 29,9 per cento di Commerzbank. Di buon passo Mps (+2,47 per cento) e Mediobanca (+2,33 per cento) in attesa dell'assemblea di giovedì chiamata, tra l'altro, a deliberare sull'aumento a servizio dell'offerta su Piazzetta Cuccia da parte del Monte.

14:31

Trump promette permessi in tempi rapidi per aziende che si trasferiscono negli Usa

Donald Trump assicura "permessi rapidi" alla aziende che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti ed "essere parte dell'età dell'oro". Il presidente, sul suo social Truth, afferma: "Nvidia si è impegnata a investire 500 miliardi di dollari per realizzare i supercomputer per l'intelligenza artificiale solamente negli Stati Uniti. È una bella notizia. Tutti i permessi necessari saranno rilasciati rapidamente a Nvidia e a tutte le altre società che si impegnano a essere parte dell'età dell'oro".

12:26

Ue: “Sul tavolo dazi zero per zero su beni industriali, comprese auto”

Il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha avuto ieri una serie di incontri a Washington. Sul tavolo, ha spiegato oggi un portavoce della Commissione Ue, sono stati posti "la nostra offerta di lavorare per ottenere tariffe reciproche zero per zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili, il tema della sovraccapacità globale nei settori dell'acciaio e dell'alluminio, la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici". Il portavoce ha sottolineato che Bruxelles "continuerà ad affrontare questi colloqui in modo costruttivo. È chiaro che saranno necessari notevoli sforzi congiunti" per un'intesa.

11:46

Borsa Hong Kong chiude positiva

La Borsa di Hong Kong chiude la seduta in territorio positivo grazie al rally registrato nel finale: l'indice Hang Seng sale dello 0,23 per cento, attestandosi a 21.466,27 punti.

11:15

La Cina blocca le consegne di nuovi Boeing

La Cina avrebbe ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing nell'ambito della guerra commerciale “occhio per occhio” che ha visto il presidente americano Donald Trump imporre dazi fino al 145% su tutto l'import di beni made in China. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier.

10:55

Borse europee reagiscono allo stop dei dazi sulle auto

Le borse europee procedono in positivo dopo l'annuncio dello stop ai dazi sulle auto del presidente Trump. Francoforte (+1,44 per cento) è la migliore davanti a Milano (Ftse Mib +1,2 per cento), Madrid (+1,18 per cento), Londra (+0,88 per cento) e Parigi (+0,3 per cento)

09:42

Vance, gli Usa non vogliono che l'Europa sia un continente vassallo

"Non è un bene per l'Europa essere vassalla permanente degli Stati Uniti sul fronte della sicurezza", ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in una lunga intervista a UnHerd, ripresa dal Guardian. Vance ha assicurato che l'Europa può considerare gli Stati Uniti ancora uno stato amico, "a patto che i leader europei siano disposti ad assumere un ruolo più indipendente sulla scena internazionale e a essere più attenti alle esigenze dei propri elettori, soprattutto quando si tratta della questione dell'immigrazione".

Il vicepresidente dice di amare l'Europa, nonostante le critiche riservate al continente in diverse occasioni, e torna a criticare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky definendo "assurda" la sua affermazione secondo cui il governo Usa sarebbe "dalla parte dei russi". Per Vance è una "retorica certamente non produttiva".  

Inoltre, secondo il vicepresidente, "la maggior parte dei paesi europei non ha forze armate in grado di garantire una difesa ragionevole". 

09:30

Witkoff, Putin è aperto a una «pace duratura» con l'Ucraina

Il presidente Vladimir Putin desidera una "pace duratura" in Ucraina. Ad affermarlo è l'inviato del presidente Usa, Steve Witkoff, in un'intervista a Fox News. "Potremmo essere sull'orlo di qualcosa di molto, molto importante per il mondo intero", ha affermato Witkoff all'emittente Usa.

Venerdì scorso, Witkoff ha incontrato Putin a San Pietroburgo per la terza volta da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio. L'incontro, durato più di quattro ore e al quale hanno partecipato due stretti consiglieri del presidente russo, Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev, si è rivelato "convincente", ha affermato l'inviato Usa, aggiungendo che stava "emergendo" un accordo di pace. Salvo poi provare il contrario nella domenica delle Palme a Sumy, la cittadina ucraina al confine con la Russia, dove un attacco missilistico russo senza precedenti ha ucciso almeno 34 civili e ne ha feriti più di cento.

08:24

Giudice federale nega la revoca dello status a 500mila persone immigrate

Un giudice federale statunitense ha impedito all'amministrazione del presidente Donald Trump di revocare rapidamente lo status legale a centinaia di migliaia di persone provenienti da Venezuela, Cuba, Nicaragua e Haiti. La sentenza della giudice distrettuale Indira Talwani di Boston è l'ultima ordinanza contro la spinta di Trump a effettuare deportazioni di massa, in particolare contro i latinoamericani. 

A marzo, l'Amministrazione Trump ha dichiarato di voler revocare lo status legale di circa 532mila cittadini cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani giunti negli Stati Uniti nell'ambito di un programma di "libertà condizionata" inizialmente lanciato dall'ex presidente Joe Biden nell'ottobre 2022.

"La corte concede un provvedimento di emergenza che sospende la conclusione delle procedure di libertà condizionata per cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani", ha scritto Talwani nella sua ordinanza. Il programma di libertà vigilata ha consentito l'ingresso negli Stati Uniti per due anni a un massimo di 30mila migranti al mese provenienti dai quattro paesi, che vantano una pessima storia in materia di diritti umani.

Nel suo ordine, Talwani ha affermato che l'amministrazione Trump ha agito in base a un'interpretazione errata della legge sull'immigrazione, applicando l'espulsione accelerata ai cittadini stranieri che entrano illegalmente negli Stati Uniti, ma non a coloro che sono autorizzati a soggiornare nel paese, come ad esempio attraverso il programma di libertà vigilata. Con la revoca voluta da Trump, gli immigrati avrebbero perso la loro protezione legale a partire dal 24 aprile, appena 30 giorni dopo la pubblicazione del suo ordine sul Federal Register da parte del dipartimento per la Sicurezza Interna. 

08:19

L'amministrazione Trump congelerà 2,2 miliardi di dollari per Harvard

L'amministrazione Trump ha annunciato che congelerà 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e 60 milioni di dollari in contratti pluriennali all'università di Harvard, dopo che l'ateneo ha dichiarato di non voler accogliere le richieste di modifica delle sue politiche provenienti dal governo, mettendo a rischio quasi 9 miliardi di dollari di finanziamenti federali. "Abbiamo informato l'Amministrazione, tramite il nostro consulente legale, che non accetteremo la loro proposta di accordo", ha dichiarato il presidente di Harvard, Alan M. Garber, in una nota. "L'Università non rinuncerà alla sua indipendenza né ai suoi diritti costituzionali".

L'università ha ricevuto la scorsa settimana una lettera da una task force federale che delineava ulteriori condizioni politiche per "mantenere il rapporto finanziario di Harvard con il governo federale". A questa

Harvard è la prima università d'élite che ha respinto le richieste della Casa Bianca, tra cui figurano l'eliminazione dei programmi di Harvard per la diversità, l'equità e l'inclusione, il divieto di indossare la mascherina durante le proteste nei campus, riforme delle assunzioni e delle ammissioni basate sul merito e la riduzione del potere detenuto da docenti e amministratori "più impegnati nell'attivismo che nella ricerca accademica".

08:18

Seul stanzia 4,9 miliardi contro i dazi Usa sui microchip

La Corea del Sud ha stanziato altri 4,9 miliardi di dollari per l'industria nazionale dei semiconduttori in risposta alla "crescente incertezza" sui dazi americani di Donald Trump. "È stato elaborato un aggressivo piano di investimenti fiscali per aiutare le aziende locali ad affrontare le crescenti sfide nella corsa globale ai semiconduttori", ha annunciato il ministero delle Finanze in una nota.

Seul è un importante esportatore verso gli Usa e le sue principali industrie di microchip e automotive soffrirebbero notevolmente a causa delle tariffe al 25 per cento volute dal tycoon. "Per promuovere un ecosistema dinamico, guidato dal settore privato, per l'innovazione e la crescita dei semiconduttori, il governo aumenterà i suoi investimenti nel settore da 26mila miliardi di won (18,2 miliardi di dollari) a 33mila miliardi (23,1 miliardi di dollari)", ha aggiunto il ministero.

La Corea del Sud ospita il più grande produttore di chip di memoria al mondo, Samsung, e il più grande fornitore di chip di memoria, SK Hynix. 

08:16

L'amministrazione Trump impone dazi al Messico sui pomodori

L'amministrazione Trump ha annunciato dazi del 20,9 per cento, a partire dal 14 luglio, sulla maggior parte delle importazioni di pomodori dal vicino Messico, che è uno dei fornitori principali di questo prodotto importato dagli Stati Uniti.

Il ministero del commercio Usa ha rescisso un accordo del 2019 perché "non è riuscito a proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi iniqui". E ha aggiunto: "Questa azione consentirà ai coltivatori di pomodori statunitensi di competere lealmente sul mercato".

08:11

Trump: «Valuto l'esenzione temporanea dei dazi sulle auto»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito che potrebbe temporaneamente esentare l'industria automobilistica dai dazi che aveva precedentemente imposto al settore, per dare ai costruttori di auto il tempo di riorganizzare le loro catene di approvvigionamento.

“Sto valutando qualcosa per aiutare alcune case automobilistiche in questo”, ha detto Trump ai giornalisti riuniti nello Studio Ovale. Il presidente ha affermato che i produttori di auto hanno bisogno di tempo per spostare la produzione da Canada, Messico e altri paesi. "Produrranno qui, ma serve un po’ di tempo", ha spiegato.

Matt Blunt, presidente dell’American Automotive Policy Council, un’associazione che rappresenta Ford, General Motors e Stellantis, ha detto che il gruppo condivide gli obiettivi di Trump di aumentare la produzione interna. “C'è una crescente consapevolezza che dazi generalizzati sui componenti potrebbero compromettere il nostro obiettivo condiviso di costruire un’industria automobilistica statunitense prospera e in crescita, e che molte di queste transizioni nelle catene di fornitura richiederanno tempo” ha affermato.

Trump aveva annunciato i dazi del 25 per cento sull’industria automobilistica lo scorso 27 marzo definendoli “permanenti”. 

08:10

Al via l'indagine per consentire dazi su farmaci e chip

Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per determinare gli "effetti sulla sicurezza nazionale" dell'importazione di prodotti farmaceutici e semiconduttori. Si tratta di un primo passo per consentire a Donald Trump di imporre dazi su questi due settori di attività. L'indagine dovrebbe iniziare mercoledì con un invito a presentare commenti e dovrebbe durare al massimo 21 giorni.

Si avvale di una legge, nota come Sezione 232, che consente al presidente di imporre tariffe sui prodotti se viene dimostrato che il loro volume di importazione rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. La norma, approvata nel 1962, non è quasi mai stata utilizzata fino a quando Donald Trump, durante il suo primo mandato, non l'ha usata per giustificare l'imposizione di tasse sulle importazioni di acciaio e alluminio.

È la stessa usata a metà marzo per reintrodurre dazi del 25 per cento su acciaio, alluminio e automobili.

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