Nell’ambito di un tour europeo Zelensky andrà anche a Roma nel fine settimana. il presidente ucraino incontrerà domani Mattarella ma dovrebbe incontrare anche Meloni e papa Francesco il giorno seguente. Continuano nel frattempo le azioni militari in preparazione della controffensiva ucraina
Dopo una serie di visite in altri paesi dell’Unione europea – Finlandia e Paesi Bassi – il presidente ucraino, Volodymyr Zelenksy, arriverà anche a Roma per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Molto probabilmente incontrerà anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – che lo aveva invitato in Italia qualche settimana fa – e papa Francesco.
Durante il suo viaggio a Budapest di due settimane fa il papa aveva fatto riferimento a una mediazione segreta per concordare una pace fra Russia e Ucraina, che non era stata però confermata dalle due parti. Una fonte vaticana ha però detto che «l’incontro tra Zelensky e il pontefice non riguarda la preannunciata missione di pace». L’incontro non era infatti previsto e la Santa Sede ha ricevuto al richiesta solo «pochi giorni fa». La fonte ha poi aggiunto che «la missione di pace è una questione particolare fino a quando non diventerà di dominio pubblico».
Nel fine settimana il presidente ucraino era già atteso a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz e il presidente Steinmeier. È in questo contesto che si inserisce la visita lampo alla capitale italiana.
La controffensiva ucraina
Zelensky aveva dichiarato nel corso di un’intervista alla Bbc dell’11 maggio di voler rimandare l’inizio della controffensiva nell’attesa di altri aiuti militari dall’occidente, «costerebbe troppe vite umane adesso» ha aggiunto Zelensky.
Tuttavia, sembra che le forze ucraine abbiano già iniziato le operazioni di preparazione del contrattacco. Si tratta di «operazioni di “shaping” che consistono nel colpire obiettivi come depositi di armi, centri di comando e sistemi di blindatura e artiglieria per preparare il campo di battaglia all'avanzata delle forze» hanno riferito alla Cnn un alto funzionario militare statunitense e un alto funzionario occidentale.
Il capo della brigata russa Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva già avvertito che Zelensky mentiva nel rimandare la controffensiva e che questa era già iniziata. Adesso anche alcuni canali Telegram russi che documentano e sostengono la guerra, genericamente indicati come canali Z, hanno iniziato a scrivere che questa è iniziata: le forze di Kiev si stanno muovendo per circondare quelle russe vicino a Bakhmut e sono riuscite a rompere il fronte russo nella zona di Soledar.
L’ex ministro della Difesa della autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Igor Strelkov, precisa che al momento si tratta di «controattacchi solo locali, anche se di successo».
Il fronte russo
Mosca ha smentito le notizie secondo cui le forze ucraine avrebbero sfondato in vari punti lungo la linea del fronte. Il ministro delle Difesa, Sergei Shoigu, ha detto che «le dichiarazioni diffuse dai singoli canali Telegram sugli avanzamenti dell’esercito ucraino in diverse aree lungo la linea del contatto militare non corrispondono alla realtà».
Al Forum legale internazionale di San Pietroburgo il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è intervenuto affermando che «l’operazione militare speciale in Ucraina è conforme all’articolo 51 della carta delle Nazioni unite, che prevede il il diritto all’autodifesa individuale e collettiva, che è stato prontamente notificato al Consiglio di sicurezza dell’Onu». Lavrov ha poi aggiunto che «i rischi per la sicurezza di Mosca erano tali che era impossibile rispondere con altri mezzi»
© Riproduzione riservata