Sono stati pubblicati i nomi degli oltre 1.200 sindaci di centrodestra e centrosinistra che chiedono al presidente del Consiglio di non andarsene. Ma oltre una dozzina di altre categorie ha firmato appelli simili: dai medici veterinari a Federanziani, dall’Azione cattolica all’associazione antimafia Libera
I sindaci che hanno firmato l’appello in cui si chiede a Mario Draghi di restare presidente del Consiglio sono arrivati a 1.200 e per la prima volta è iniziato a circolare l’elenco completo dei loro nomi. Ma i sindaci sono solo una delle numerose categorie, gruppi di interesse e associazioni che hanno chiesto al presidente del Consiglio di non andarsene. Oltre a loro ci sono ben nove diversi ordini delle professioni sanitarie, la principale associazione professionale dei veterinari, tutte le principali realtà del terzo settore e persino l’associazione di categoria degli anziani.
I sindaci
L’appello dei sindaci fino a questo momento è quello politicamente più rilevante, anche perché è quello esplicitamente più bipartisan. Nato su impulso dei sindaci Dario Nardella di Firenze (Pd), e Luigi Brugnaro di Venezia (centrodestra), all’inizio contava altri dieci promotori nove dei quali, compreso Nardella, sono del Pd o del centrosinistra. Si tratta di Antonio Decaro, Bari, Michele De Pascale, Ravenna, Giorgio Gori, Bergamo, Roberto Gualiteri, Roma, Stefano Lo Russo, Torino e Matteo Ricci, Pesaro. Tre sono invece stati eletti con il centrodestra: oltre a Brugnaro, anche il sindaco di Genova Marco Bucci e Maurizio Rasero, sindaco di Asti.
Tra gli oltre 1.200 firmatari al momento non risultato invece adesioni dei sindaci del Movimento 5 stelle. Nel campo del centrodestra, invece, non sono mancate le polemiche nei confronti di chi ha firmato. Il sindaco di Asti è stato contestato dagli esponenti della sua maggioranza che appartengono a Fratelli d’Italia, mentre il sindaco di Udine, leghista, ha definito il documento un «appello di sindaci di centrosinistra e civici».
Le ong
Anche l’appello delle ong e associazione del terzo settore ha una sua importanza simbolica che chiedono «al presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l'hanno sostenuto» di «trovare prontamente una composizione delle differenti posizioni».
L’appello è firmato da Acli, Arci, Azione cattolica, Confcooperative, Cnca Fuci, Gruppo Abele, Legacoop Sociali, Legambiennte, Libera, Meic, Movimento politico per l’unità.
Dell’appello ha parlato anche Maria Falcone, sorella del giudice assassinato dalla mafia, e di cui a maggio è stato commemorato il trentennale della morte, e presidente della fondazione a lui dedicata. «Aderisco convintamente all'appello del mondo dell'associazionismo perché si trovi una soluzione positiva alla crisi di governo e si eviti una brusca interruzione della legislatura che danneggerebbe gravemente la nostra economia e l'immagine del nostro Paese nel mondo», ha fatto sapere Falcone.
Le imprese
Scontato, ma comunque importante, l’appello arrivato dal mondo delle imprese. Dopo il sostegno del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, che ha definito la crisi «irresponsabile», sono arrivati gli quelli delle principali associazioni territoriali. Da Assolombarda, «l’auspicio è che Mario Draghi possa riprendere la sua azione di governo», a Unindustria Calabria, che scrive: impossibile «privarsi di una figura di altissimo spessore e prestigio come quella di Draghi».
I professionisti della sanità
«In nome delle donne e degli uomini delle professioni sanitarie e sociosanitarie rivolgiamo un accorato appello all’unità ed alla responsabilità al Presidente Draghi, al Ministro Speranza, a tutte le forze politiche e sociali, ad ogni singolo rappresentante delle Istituzioni» è invece l’appello rivolto a Draghi da nove ordine delle professioni sanitarie. L’elenco comprende il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, la Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici,la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, la Federazione nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica, la Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, la Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari, l’Ordine nazionale dei Biologi e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali.
Sostegno a Draghi è arrivato anche dalla “lobby della terza età”, Federanziani, dalla Federazione dei veterinari e dei medici e da Federfarma, una delle associazioni di categoria che riuniscono i titolari di farmacie.
Scuola e università
In ordine sparso, invece, scuola e università. Il portale Tuttoscuola ha lanciato un appello sottoscritto dalla Cisl scuola e da alcuni esperti. Per il momento però non arrivano voci di sostegno dagli altri principali sindacati degli insegnanti. Il presidente della conferenza dei rettori Ferruccio Resta ha rivolto un appello a Draghi tramite una lettera aperta, ma non si tratta di un’iniziativa a nome di tutti i suoi colleghi.
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