Dopo l’annuncio del licenziamenti di circa 3700 dipendenti, la settimana scorsa, la nuova proprietà di Twitter non nasconde le importanti difficoltà finanziarie. Intanto continuano le dimissioni volontarie.
Il calo “massiccio” delle entrate di Twitter ha portato Elon Musk, proprietario della piattaforma social da tre settimane, a parlare di un possibile rischio di bancarotta.
In una e-mail indirizzata ai dipendenti, l’imprenditore sudafricano sottolinea la situazione sfavorevole in cui versano i conti dell’azienda e spiega: «Senza entrate significative da abbonamento, ci sono buone probabilità che Twitter non sopravviva all’imminente recessione economica».
Il contesto
Dopo i licenziamenti di massa avviati lo scorso 4 novembre, che coinvolgono circa il 50 percento della forza lavoro aziendale, la giornata di oggi, 11 novembre, è iniziata con le dimissioni di tre alti funzionari della sicurezza.
Le partenze di figure manageriali e operative di alto livello aggravano i problemi che il social media si ritrova ad affrontare da quando è stato ufficializzato il cambio di proprietà.
L'acquisizione di Musk, il 28 ottobre scorso, è stata seguita da una comunicazione confusa sulle strategie di lancio di nuovi prodotti e sulle politiche di moderazione dei contenuti. Questo ha portato diversi investitori di rilievo, tra cui la multinazionale americana General Mills, a sospendere gli acquisti pubblicitari su Twitter.
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