Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha rassegnato le sue dimissioni e sono state accolte dal Cda dell’azienda con effetto immediato. Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente – spiega l'azienda – è già in corso ed è gestito da un comitato speciale del consiglio e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da Elkann.

L’azienda conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell'intero anno 2024

Il messaggio di Elkann

«Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di PSA e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore», ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, nella nota in cui sono state annunciate le dimissioni di Tavares.

«Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell'interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders», ha aggiunto Elkann.

Reazioni

«Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come “premio” economico dopo la sua disastrosa gestione». Così una nota della Lega dopo le dimissioni dell'ad di Stellantis.

«Non rimpiangeremo Tavares. Il sostenitore della teoria “darwiniana” applicata però solo ai lavoratori», scrive invece su X il leader di Azione, Carlo Calenda. «Ora diventa ancora più urgente riconvocare John Elkann in parlamento. Domani scriverò a Fontana».

Sul caso sono intervenuti con una nota comune anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs: «Tavares è colui che ha avviato un processo di delocalizzazione dell'automotive in Italia, con politiche che hanno provocato guasti ed esuberi e ritardato i processi di innovazione tecnologica. A questo punto Stellantis ha il dovere di dire cosa vuole fare dei suoi stabilimenti e qual è il suo piano industriale. Per queste ragioni chiediamo che Elkann sia immediatamente audito in parlamento».

«Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliono un piano industriale e occupazionale subito», ha scritto invece su Facebook Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.

Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, incontrerà nella mattinata del 2 dicembre i lavoratori di Stellantis e quelli dell'indotto di Pomigliano, in agitazione e in sciopero proprio da domani per il mancato rinnovo da parte dell'azienda della commessa alla società Trasnova. 

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