Fuori gli svizzeri e dentro gli arabi. Stanno per cambiare gli assetti nei servizi di assistenza a terra all’aeroporto di Roma Fiumicino. Swissport, subentrata nella gestione dell’handling tre anni fa, dopo la cessione del ramo d’azienda di Alitalia in amministrazione straordinaria, ha perso la gara d’appalto per le operazioni relative all’imbarco e allo sbarco dei passeggeri, alla gestione dei bagagli e al rifornimento dei velivoli. Dal 19 febbraio e per i prossimi sette anni, queste attività saranno gestite da altri.

La novità è l’ingresso di Airport Handling, dato che Aviapartner e l’italiana Aviation Services già operavano nello scalo romano. La new entry, controllata dall’emiratina Dnata e già attiva a Malpensa e a Linate, assumerà 1.800 lavoratori da Swissport ottenendo una quota di mercato a Fiumicino attorno al 50 per cento. Un cambio in corsa che nell’anno del Giubileo rischia di creare disagi nell’aeroporto della capitale e che avrà ripercussioni sul fronte occupazionale, con effetti anche per gli ex dipendenti di Alitalia in cassa integrazione.

Una guerra di ricorsi

Il passaggio di consegne arriva dopo una serie di ricorsi e impugnative per rilevare i servizi di terra a Fiumicino. A ottobre 2023 il bando per il ramp handling (le operazioni in pista), che prevedeva la limitazione a tre operatori, è stato vinto da Aviapartner, Aviation Services e Airport Handling: a sorpresa, a essere esclusa è stata Swissport, che si è poi rivolta al Tar del Lazio. Per evitare ulteriori problemi, si è così deciso di non procedere alla firma dei contratti fino alla sentenza del tribunale amministrativo.

«Swissport è stata oggetto di critiche per i disservizi in aeroporto riscontrati dalle compagnie aeree e dai clienti. Si era presentata come una multinazionale pronta a fare investimenti e invece non ha ammodernato il parco dei bus per il trasporto dei passeggeri, le scale di imbarco e sbarco né le infrastrutture necessarie per raggiungere i livelli di idoneità previsti dal bando di gara», sostiene in un comunicato l’Usb Lavoro Privato.

Lo scorso ottobre uno dei ricorsi presentati da Swissport, che contestava irregolarità procedurali e un errato punteggio di assegnazione, è stato parzialmente accolto dai giudici amministrativi. In particolare, il Tar ha contestato che nel certificato del casellario giudiziale dell’amministratore delegato di Aviapartner è presente un patteggiamento per bancarotta fraudolenta impropria «non oggetto di una specifica dichiarazione da parte dell’operatore».

L’ultimo rinvio

Un mese dopo Aeroporti di Roma ha però confermato punteggi e graduatoria, con Swissport staccata dai competitor e che ha di nuovo impugnato la scelta. A quel punto Adr ha accelerato il passaggio di consegne tra gli operatori, prevedendo il turnover entro il 5 e poi entro il 19 febbraio, termine ultimo fissato dall’Enac nonostante la conclusione definitiva del contenzioso sia prevista per il 20 marzo.

«In Italia si fanno i bandi e poi bisogna aspettare lunghi ricorsi prima di mettere a terra gli investimenti», dice a Domani Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub Trasporti, mentre in una sua nota Swissport evidenzia che «la gestione procedurale ha sollevato perplessità nell’ambiente». «Per una realtà che ha garantito continuità operativa e stabilità occupazionale in un momento critico per lo scalo, la mancata attesa del giudizio di merito disincentiva gli investimenti in altri aeroporti», riferiscono fonti interne all’azienda.

Lavoratori a rischio?

Nelle ultime settimane l’avvicendamento tra handler ha suscitato preoccupazioni per il destino di 2.000 lavoratori in forze a Swissport, tra i 1.800 a tempo indeterminato e i 200 con contratti a termine. L’accordo tra Airport Handling e i sindacati, firmato il 7 febbraio, fissa mercoledì prossimo come data per l’assunzione del personale proveniente da Swissport. L’intesa tra l’azienda e Cgil, Cisl, Uil e Ugl garantisce «le stesse condizioni salariali e normative esistenti a tutti i lavoratori». Inoltre i ticket restaurant e il costo del parcheggio saranno a carico dell’handler.

«Dall’accordo reso pubblico si evince che il personale di staff, una settantina di lavoratori circa, non sarà ricollocato da subito», nota però Amoroso. «Considerando che le attività partono il 19 febbraio e ancora non si è presa una decisione in merito, è evidente che si sta determinando qualche problema per la ricollocazione dei lavoratori con competenze in amministrazione, gestione e contabilità».

«L’allarmismo sui posti di lavoro non era granché giustificato: la clausola sociale impone, in caso di cambio di appalto, di riassorbire il personale impiegato dall’azienda uscente mantenendone la busta paga», spiega a Domani Dario Balotta, sindacalista dei trasporti e presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni e trasporti (Onlit). «Ma è anche vero che il sindacato è debole e che le società di handling cercano di approfittarne per strappare condizioni più favorevoli rispetto ai precedenti appalti».

In cassa integrazione

A livello occupazionale, però, il vero problema riguarda i dipendenti dell’ex Alitalia in cassa integrazione straordinaria (circa 200 lavoratori dell’handling sugli oltre 2.100 totali). Com’è noto, il perimetro della vecchia compagnia di bandiera è stato suddiviso in tre blocchi. Le attività di volo e il marchio sono stati ereditati da Ita, che ora fa parte del gruppo Lufthansa, mentre la manutenzione è passata in mano ad Atitech. In questo caso è stato siglato un accordo che prevede la riassunzione di parte del personale, lasciando fuori circa 150 lavoratori.

Per quanto riguarda l’assistenza a terra, rilevata da Swissport, la società svizzera si era detta fiduciosa di poter «integrare in organico altri 400 dipendenti in Cigs, come da accordi siglati nel 2022»: un impegno legato alla licenza per il ramp handling a Fiumicino e anche una mossa per fare pressione su Adr. Negli ultimi mesi, del resto, Swissport e Airport Handling si sono sfidate a colpi di annunci, con la seconda che ha investito 20 milioni in attrezzature per l’assistenza a terra degli aeromobili e ha promesso che il 40 per cento della flotta sarà elettrica.

Ma con l’uscita di scena di Swissport che ne sarà dei lavoratori in Cigs? Per il momento vi resteranno, dato che a gennaio la cassa integrazione è stata prorogata fino al 31 ottobre. Se per l’anno scorso si era fissato un tetto del 60 per cento della retribuzione, con il limite di 2.500 euro di importo, nel 2025 si torna all’80 per cento e saltano i limiti di reddito. Anche i lavoratori dell’handling potranno poi beneficiare dell’indennità Naspi fino a 24 mesi. Dopodiché il loro futuro appare tutt’altro che scritto.

Possibili disagi

Nell’anno del Giubileo, in cui dovrebbero arrivare a Roma 35 milioni di turisti, l’accelerazione decisa nelle ultime settimane rischia di riflettersi anche sull’operatività dello scalo e di causare disagi ai passeggeri. «Il giudizio di merito sulla gara è atteso per la seconda metà di marzo ma l’Enac ha voluto dare un’accelerazione al turnover, con possibili criticità nella fornitura dei servizi durante l’Anno Santo», dicono da Swissport.

Ma il cambio in corsa sta impattando pure sulle compagnie aeree, che hanno dovuto rinegoziare in tempi stretti i contratti con gli handler. Airport Handling farà la parte del leone, sia in termini di personale che di servizi appaltati, fornendo vettori come Emirates, FedEx e United Airlines; Aviapartner – che «non ha dato buona prova di sé dove ha gestito i servizi a terra», sostiene Balotta – servirà Air Baltic e Israir Airlines, mentre Aviation Services si occuperà di compagnie come Luxair e American Airlines.

Anche Ita, principale vettore di Fiumicino e già cliente di Swissport, si rivolgerà ad Airport Handling, anche se c’è chi ipotizza che nel medio termine Lufthansa potrebbe dotarsi di un proprio servizio in autoproduzione per l’assistenza a terra. Attraverso il self-handling, il colosso tedesco otterrebbe un controllo più diretto nell’hub di riferimento di Ita. Una scelta che cambierebbe di nuovo il panorama dell’handling aeroportuale e che, secondo l’Usb, «confermerebbe le preoccupazioni del sindacato sulla frammentazione delle attività in aeroporto».

© Riproduzione riservata