Secondo il quotidiano La Nacion, che ha pubblicato la notizia, le autorità argentine stanno indagando sull’organizzazione a cui i due italiani si sono affidati. Contro di loro è stata aperta un’inchiesta, anche la Farnesina segue il caso
Dal 25 ottobre una coppia di italiani è trattenuta in Argentina dopo che sono stati fermati all’aeroporto di Buenos Aires insieme alla loro figlia nata da 15 giorni tramite gestazione per altri. I due uomini, uno dei due è il padre biologico, hanno ammesso alle autorità argentine che la bambina è nata dopo la gravidanza portata avanti da una donna di Rosario. Dopo la nascita lo scorso 10 ottobre l’accordo tra le parti prevedeva di farla crescere in Italia.
Ora la coppia si trova in un limbo legale poco chiaro, sulla carta infatti non sarebbero stati arrestati ma comunque non possono lasciare il paese. Questo perché in Argentina la gpa non è regolamentata e non sono chiare ancora le sanzioni. Al momento la procura ha aperto un’inchiesta ipotizzando reati gravissimi: tratta di esseri umani, vendita di bambini e appropriazione di minori.
«Si tratta di un caso molto difficile», ha detto un funzionario che lavora sul caso, precisando che in Argentina «la materia non è regolamentata» e che «non è ancora chiaro di quale reato si tratti o chi sia il responsabile».
Secondo il quotidiano La Nacion, che ha pubblicato la notizia, le autorità argentine stanno indagando sull’organizzazione a cui i due italiani si sono affidati. Da una prima ricostruzione la coppia avrebbe pagato circa 6 milioni di pesos, ovvero 5.500 euro, a una donna 28enne di Rosario per il parto. Il contatto sarebbe avvenuto su Facebook.
Il giorno prima della partenza uno dei due italiani e la madre della bambina si sono presentati all’aeroporto dichiarandosi i genitori biologici, mostrando come prova i documenti in loro possesso. La donna avrebbe detto agli agenti di frontiera che aveva intenzione di affidare la bambina al padre per un viaggio in Italia. Ma il fatto che i due non fossero sposati, vivessero a migliaia di chilometri di distanza e lui sia andato in Argentina solo una volta nell’estate del 2023 ha insospettito le autorità che a quel punto hanno deciso di lanciare un alert.
La situazione in Italia
Alcune associazioni italiane si stanno mobilitando per seguire il caso. Anche perché temono che possa configurarsi un reato anche in Italia, dopo che il Senato lo scorso 16 ottobre ha approvato il testo di legge che rende la gestazione per altri un reato universale. Al momento, però, il provvedimento non è ancora entrato in vigore.
Il caso è seguito dalla Farnesina.
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