Con l’entrata in vigore del decreto Aiuti bis, dl 115/2022 pubblicato il 9 agosto in gazzetta ufficiale, tre milioni di partite Iva possono ottenere un bonus da 200 euro. Questa agevolazione serve a far fronte all’aumento dei prezzi e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie.
Possono fare domanda per il bonus di 200 euro lavoratrici e lavoratori autonomi, professioniste e professionisti. Nel decreto Aiuti bis vengono definiti requisiti e le procedure da seguire per farne richiesta.
I requisiti per presentare domanda
Il bonus 200 euro è destinato alle seguenti categorie:
- lavoratrici e lavoratori autonomi e professioniste e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps;
- professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Possono presentare domanda per beneficiare dell’indennità contro il caro prezzi coloro che si trovano nelle seguenti condizioni:
- hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35mila euro nel 2021;
- risultano iscritti alle gestioni previdenziali di riferimento alla data di entrata in vigore del decreto aiuti, ovvero il 18 maggio 2022;
- hanno una partita Iva e attività lavorativa avviata;
- hanno eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.
La domanda
Per ricevere Il bonus di 200 euro, coloro che rientrano in tale categoria dovranno presentare domanda al proprio ente previdenziale, rispettando i termini, le modalità e lo schema predisposto da ciascun ente.
Sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si legge che «l’indennità è corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a successiva verifica», quindi le informazioni fornite in fase di richiesta potranno essere verificate dagli enti in qualsiasi momento.
Chi ha già ricevuto il bonus perché lavoratore dipendente o perché pensionato non può riceverlo una seconda volta nel caso abbia anche una partita Iva aperta.
Finanziamenti
La misura è finanziata grazie alle risorse del fondo istituito nello stato di previsione del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una dotazione finanziaria implementata dal decreto Aiuti bis, pari a 600 milioni di euro per l’anno 2022, che costituisce limite complessivo di spesa.
Dopo la firma del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, il decreto è già stato trasmesso al ministero dell’Economia e delle Finanze. Si è in ritardo sui tempi di approvazione, infatti stando al decreto aiuti, la norma attuativa sarebbe dovuta arrivare non oltre lo scorso 17 giugno.
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