Una nuova inchiesta della guardia di Finanza ha portato all’arresto in carcere dell’assessore alla mobilità del comune di Venezia, Renato Boraso. Boraso è indagato insieme ad altre 17 persone per reati amministrativi su cui indaga la guardia di finanza, tra questi anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. I finanzieri hanno perquisito la casa dell’assessore, gli uffici del comune e la sede dell’Azienda veneziana della mobilità, la partecipata che gestisce gli appalti del trasporto pubblico locale. Sono in corso sequestri preventivi per circa un milione di euro.

Le indagini

Sono due le ordinanze di custodia cautelare in carcere e sette agli arresti domiciliari che vengono eseguite in queste ore. Oltre a Boraso, in carcere è finito un imprenditore edile, Fabrizio Ormenese; ai domiciliari figurano funzionari comunali e delle partecipate. Per altri sei indagati è stata disposta l'interdizione per 12 mesi dai pubblici uffici. In tutto gli indagati sono 18. 

Oltre a Brugnaro, sono indagati anche il capo di Gabinetto del sindaco e direttore generale del Comune, Morris Ceron, il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini. Indagato il direttore generale dell'Actv, Giovanni Seno, e il responsabile del settore appalti, Fabio Cacco. La vicenda che coinvolge Brugnaro riguarderebbe le trattative di vendita all'imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, dell'area dei "Pili" che si affaccia sulla laguna di Venezia.

Le accuse

Boraso è stato arrestato nell’ambito di un’indagine per corruzione per la cessione di Palazzo Papadopoli, palazzo storico di Venezia. In particolare per aver fatto scendere il valore del Palazzo da 14 milioni a poco più di 10, prezzo ritenuto vantaggioso per Ching Chiat Kwong, imprenditore interessato all’acquisto che era intenzionato a comprare anche l’area dei Pili (anche se poi l’acquisto non si concluse) di proprietà delle società del sindaco Luigi Brugnaro.
Secondo l’accusa Boraso, per aver fatto ribassare il prezzo, avrebbe ottenuto 73.200 euro, sotto forma di consulenza, alla società Stella Consulting, di proprietà dello stesso Boraso e della moglie. Secondo le indagini della procura di Venezia però la consulenza non sarebbe mai stata eseguita. Per ostacolare la “provenienza delittuosa” della somma Boraso avrebbe trasferito parte di questa somma ad altre sue società, come ad esempio la “Boraso Agricola”.

Tra gli altri episodi contestati a Boraso c’è l’operazione Park 4.0: la realizzazione di un parcheggio in un’area nei pressi dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Secondo l’accusa l’assessore Boraso avrebbe intascato, nel gennaio del 2015, 80 mila euro dall’imprenditore Nievo Benetazzo per aver presentato una modifica del piano regolatore e aver realizzato altri passaggi che avrebbero permesso la realizzazione del parcheggio in un’area dove non sarebbe stato possibile costruirlo

Il blind trust di Brugnaro

«Stiamo valutando la correttezza della gestione del blind trust del sindaco», ha spiegato il procuratore capo di Venezia Bruno Cerchi a margine della conferenza stampa tenuta in mattinata. Sul sindaco di Venezia ha detto: «Per correttezza nei suoi confronti, gli abbiamo detto che stiamo valutando questo caso. Forse poteva non essere necessario, ma per trasparenza dell'attività della procura abbiamo ritenuto che fosse messo a conoscenza questa valutazione. Non è stato attinto nemmeno da perquisizione», ha aggiunto.

Il blind trust è stato fondato da Brugnaro nel 2017. «Per dimostrare tutto il mio amore per Venezia, la mia città, per la quale mi sto dedicando all'impegno di primo cittadino, oltre ad aver rinunciato al compenso previsto come sindaco, ho voluto costituire, primo in Italia e pur in assenza di una legge specifica, il blind trust», annunciava all’epoca.

L'operazione aveva visto la cessione a un trust newyorkese della gestione delle azioni delle aziende da lui possedute e raccolte nella "LB holding”. Il 'blind trust' indica un trust costituito allo scopo di separare in modo netto il titolare dal patrimonio apportato al trust, rispetto al quale il disponente non ha più alcuna informazione, se non quello che è di pubblico dominio.

Chi è Boraso

Prima di Forza Italia, quindi candidato civico, poi entrato nella lista dell’attuale primo cittadino, Luigi Brugnaro, poi ex presidente del consiglio comunale di opposizione durante l’ultima giunta di Massimo Cacciari, Boraso è adesso da almeno vent’anni amministratore locale, impegnato nel centrodestra cittadino.

Eletto prima tra le fila della minoranza e ora al secondo mandato come assessore di Brugnaro.

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