C’è la diretta Instagram del più giovane operaio ucciso, recuperata da una sua familiare che possedeva i codici d’accesso. E c’è la ripresa di una telecamera della stazione che mostra il passaggio del treno. Due filmati della tragedia aiutano a ricostruire l’accaduto: così gli inquirenti ipotizzano il “dolo eventuale”
Dal video di Kevin Laganà, il più giovane tra le vittime della tragedia di Brandizzo, si sente quello che sembra essere il capo scorta di Rfi, Antonio Massa, pronunciare parole chiare: «I treni passano di qua, alle 11.50 c’è l’ultimo. Ragazzi, se vi dico “treno” andate da quella parte». Per gli inquirenti il filmato potrebbe costituire un’utile prova per il dolo eventuale contestato ai due indagati, Antonio Massa e il caposquadra Andrea Girardin Gibin.
Il dolo eventuale
Perché si riscontri il cosiddetto dolo eventuale, il soggetto che agisce deve essere consapevole che potrebbe verificarsi un delitto dalla sua condotta, e nonostante ciò decide di perseguirla comunque. Non c’è quindi intenzionalità: il soggetto – i due indagati in questo caso – non vogliono che si verifichi la tragedia, ma non fanno niente per evitarla.
Nel video Laganà chiede, riferendosi al binario: «Questo è già interrotto?». La replica di Massa è negativa, ma gli operari vengono mandati lo stesso a spalare pietrisco sui binari.
Il secondo video
Il quotidiano Repubblica ha mostrato un secondo video con le riprese di una telecamera di sicurezza posizionata a circa 300 metri dal luogo dell’impatto. Nel filmato si vedono il treno merci della strage e quello immediatamente prima, che passa in ritardo di quattro minuti. Si sente un fischio, una frenata disperata e poi solo il suono delle rotaie che si trascinano per almeno mezzo minuto. È il racconto sonoro di una tragedia che si fa via via meno misteriosa.
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