In commissione Giustizia alla Camera viene adottato il testo base del disegno di legge che depenalizza la coltivazione per uso personale: il centrodestra vota contro, Italia viva si astiene. Ma aumentano le pene per traffico e spaccio di droga
La Camera ha adottato il testo base per depenalizzare la coltivazione di «non oltre quattro piante» di cannabis. Mercoledì pomeriggio la commissione Giustizia di Montecitorio ha votato il testo presentato da Riccardo Magi di +Europa. La maggioranza si è spaccata: hanno votato a favore Pd, M5s, Leu e +Europa, mentre il centrodestra ha votato contro (con l’eccezione del deputato forzista Elio Vito, che ha espresso parere favorevole). Italia viva si è invece astenuta.
«Siamo i primi in Europa a depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale», ha detto il deputato Magi. «Un fenomeno che negli Stati Uniti è stato adottato su larga scala e ha generato 300mila posti di lavoro. Inoltre il mercato legale ha sostituito quello illegale con notevole beneficio per la salute dei cittadini che possono seguire la filiera della produzione».
«La coltivazione in casa di canapa è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico e che spesso non la trovano disponibile, oltre che per combattere lo spaccio e il conseguente sottobosco criminale», ha commentato il deputato del M5s Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento.
Cosa prevede il testo
Nel testo è prevista una notevole riduzione di pena per i fatti di lieve entità, mentre aumentano «da sei a dieci anni» le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis, ha spiegato Perantoni.
Oggi per lieve entità il giudice può decidere una pena da due a sei anni di carcere indipendentemente se si tratta di eroina o di cannabis. Se la legge venisse approvata, le pene diminuirebbero al massimo di un anno per la cannabis e al massimo di due per le altre droghe.
Il disegno di legge contiene anche una novità per la tutela dei minori: non si potrà mai considerare fatto di lieve entità lo spaccio a minori o nella vicinanza delle scuole. «Un inasprimento per contrastare la criminalità e rafforzare la protezione dei più giovani», ha spiegato il presidente della commissione Giustizia.
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