Una nuova denuncia per abuso di potere è quella che gli attivisti della ong Mediterranea Saving Humans presenteranno agli organi inquirenti dopo gli ultimi sviluppi sul caso Paragon. «Integreremo il nostro precedente esposto - dichiara a Domani Luca Casarini -. Mantovano adesso dovrà spiegarci perché Mediterranea rappresenta un problema di sicurezza nazionale».

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha ribadito la correttezza dei servizi segreti nell’uso del software della società israeliana, ammettendo, come aveva rivelato questo giornale, che lo spyaware a zero click, in possesso sia di Aise sia di Aisi, sia stato utilizzato nei confronti di persone legate al mondo dell’immigrazione. Ora, dai dettagli emersi pubblicati da altri giornali, è emerso che tra queste figure spiate connesse ai migranti ci sono anche attivisti.

«Ora che la verità è venuta a galla - continua Casarini di Mediterranea - ulteriori criticità permangono. A noi infatti risulta che alla procura generale presso la corte d’appello di Roma non siano mai arrivate richieste di intercettazione preventiva. Perché allora Mantovano parla di correttezza delle operazioni? Un fatto che o il sottosegretario o il procuratore generale Giuseppe Amato dovranno spiegare».

I misteri, dunque, non sono completamente risolti. Anche in riferimento al giornalista di Fanpage Francesco Cancellato: chi lo ha spiato? Il lavoro delle procure intanto va avanti e in base a quanto appreso da Domani la volontà è quella di centralizzare le attività di analisi dei telefoni delle “vittime” dello spionaggio demandando l’incarico a un unico consulente.

«Su questa storia - conclude Casarini - c’è stata una grande mobilitazione civile e giornalistica. Tutta la verità verrà a galla: confido nel lavoro degli investigatori».

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