Si è aperta nella mattina di mercoledì 9 ottobre a Milano l’udienza preliminare per il secondo filone di indagine sul caso Visibilia, che coinvolge la ministra del Turismo Daniela Santanchè. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra, per il compagno Dimitri Kuntz e per il responsabile della tesoreria del gruppo, Paolo Giuseppe Concordia.

Sono accusati di aver consapevolmente richiesto e ottenuto 126mila euro di cassa integrazione per il Covid per 13 dipendenti di Visibilia editore e Visibilia concessionaria, che però stavano regolarmente lavorando. L’ipotesi quindi è di truffa «aggravata» ai danni dell’Inps, che è stato ammesso al processo come parte civile per i danni patrimoniali e di immagine.

Visibilia chiede il patteggiamento

La società Visibilia editore ha chiesto un patteggiamento, proponendo una sanzione di 23mila euro e il versamento dei soldi contestati nei verbali di accertamento dell’Inps.

Interpellata dai giornalisti alla fiera del turismo di Rimini, Santanchè si è dichiarata ottimista: «Escludo che arrivi un rinvio a giudizio oggi, poi sono qui per parlare di politica e non c'è niente di attinente per quanto riguarda la mia attività politica e di ministro», ha detto.

Nello specifico i tre indagati avrebbero chiesto la cassa integrazione «a zero ore» per i e le dipendenti, pur essendo pienamente consapevoli che invece questi ultimi stavano lavorando in smart working.

A dimostrarlo sarebbero gli accertamenti dell’Inps e le testimonianze delle lavoratrici e dei lavoratori, tra le quali risulta di grande importanza risulta quella di Federica Bottiglione, che ha raccontato anche a Domani come abbia aperto la strada alle inchieste su Visibilia. 

Il caso

Sotto indagine ci sarebbero anche le integrazioni fatte ai lavoratori per compensare le differenze tra cassa integrazione e stipendio, rendicontate come rimborsi per note spese o spese di viaggio. Nel giro di poco tempo il gup dovrebbe stabilire se rinviare a giudizio Santanchè, la cui difesa ha chiesto che il procedimento venga trasferito a Roma, che secondo i legali avrebbe competenza territoriale visto che l’Inps ha la propria sede nella capitale.

La ministra non era presente in aula, così come non lo era lo scorso 3 ottobre, quando si è aperta l’altra udienza preliminare che stabilirà se processare Santanchè e altri 16 indagati per aver falsificato i bilanci di tre società del gruppo Visibilia tra il 2016 e il 2022. In questa udienza, tre soci investitori del gruppo sono stati ammessi come parte civile. 

Le altre indagini

In aggiunta, la magistratura milanese sta anche indagando sulle società create da Santanchè nel settore del bio-food, come Ki Group srl, ora fallita. Si attende la relazione del curatore fallimentare, che dovrebbe arrivare a novembre e darebbe le indicazioni ai pm per decidere come comportarsi a proposito. 

I guai per la ministra sono molteplici e il rischio di essere rinviata a giudizio ed essere imputata in un processo è alto. Dopo il caso Sangiuliano, anche questo potrebbe provocare scossoni all’interno del governo.

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