L’agenzia per l’energia atomica ucraina fa sapere che uno dei reattori è tornato in collegamento con la linea elettrica dopo la disconnessione totale di ieri. Intanto le istituzioni russe e ucraine si rimpallano le responsabilità, mentre Zelensky afferma che si è sfiorato il «disastro radioattivo»
L’agenzia per l’energia atomica ucraina, Energoatom, ha fatto sapere tramite il suo canale Telegram che almeno un reattore della centrale di Zaporizhzhia è stato ricollegato alla rete elettrica ucraina. L’agenzia fa sapere che il reattore ha ricominciato ad accumulare energia, rimangono però scollegati gli altri cinque reattori, alcuni dei quali sono stati isolati nelle scorse settimane dall’esercito russo che controlla la centrale dallo scorso marzo. «Se i generatori diesel non si fossero accesi... se il personale della nostra stazione non avesse reagito dopo il blackout, saremmo già stati costretti a superare le conseguenze di un incidente con radiazioni», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «La Russia ha messo l’Ucraina e tutti gli europei in una situazione a un passo da un disastro radioattivo».
Le responsabilità
Nella giornata di ieri l’esercito russo aveva scollegato anche l’ultimo reattore dalla rete elettrica che permette il suo raffreddamento, rischiando un incidente fatale per l’Unione europea. Era la prima volta nella storia della centrale che ciò accadeva.
Secondo i russi la chiusura è stata necessaria dopo gli attacchi missilistici ucraini degli ultimi giorni. A supporto di questa tesi, poche ore fa, il ministero della Difesa russo, Sergej Šojgu, ha dichiarato che le sue forze militari sul campo hanno distrutto un obice M777 di fabbricazione statunitense, che ritengono sia stato utilizzato dalle truppe ucraine per bombardare proprio la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Diversa l’opinione del governo ucraino secondo cui la chiusura è dovuta al danneggiamento da parte dei militari russi. Ieri, la stessa Energoatom aveva comunicato a riguardo come «a causa degli incendi nelle discariche di ceneri alla centrale termica di Zaporizhzhia, situata accanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, è stata disconnessa l'ultima (quarta) linea di comunicazione tra il sistema nucleare di Zaporizhia con la rete elettrica ucraina. Altre tre linee di comunicazione erano state precedentemente danneggiate durante i bombardamenti russi».
«sfiorato il disastro nucleare»
Dopo la disconnessione di tutti i reattori di giovedì il presidente ucraino Zelensky aveva detto che «la Russia ha portato l’Ucraina e tutti gli europei in una situazione a un passo da un disastro radioattivo». Il presidente ucraino ha voluto anche rassicurare i suoi cittadini: «Stiamo facendo di tutto per evitare uno scenario di emergenza, ma non dipende solo dal nostro paese». «Serve una pressione internazionale che costringa» i russi «al ritiro immediato dal territorio della centrale di Zaporizhzhia» e «l’Aiea e le altre organizzazioni internazionali devono agire più rapidamente di quanto stiano facendo ora», ha aggiunto Zelensky che nei giorni scorsi ha anche chiesto aiuto al Segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres.
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