Un viaggio di due giorni, una spesa che potrebbe aggirarsi sui 200mila euro e una nave militare per portare in Albania 16 persone e dimostrare di aver avviato il progetto dei centri per migranti voluto dal governo Meloni e siglato con il premier Edi Rama. Ma sono già due i migranti che devono essere portati in Italia per essere valutati da una commissione medica, perché hanno dichiarato di essere minorenni. A confermarlo il ministero dell’Interno a Domani.

Il Viminale conferma solo questa informazione, mentre alcune fonti segnalano altre due persone in condizioni di estrema vulnerabilità. Una condizione che, in base all’intesa, non sarebbe compatibile con il trattenimento nel centro di Gjadër

I due sedicenni bengalesi sono stati valutati maggiorenni al primo screening, nonostante le loro dichiarazioni. Avrebbero poi insistito una volta in Albania sulla loro età e per questo sono stati trasferiti su una motovedetta per esser riportati sulla nave Libra e dirigersi nuovamente verso le coste italiane. La nave della Marina militare si era allontanata dal porto in attesa di ulteriori indicazioni del ministero dell’Interno che coordina le operazioni. 

Il primo gruppo di migranti, dieci cittadini egiziani e sei bengalesi, che ha inaugurato i centri costati centinaia di milioni di euro si è quindi ridotto a 14 persone, o addirittura a 12, se dovesse essere confermata la notizia delle vulnerabilità riscontrate su due adulti. 

Se Piantedosi al question time alla Camera ha difeso nuovamente il progetto, ritenendolo «un investimento sul lungo periodo», le opposizioni lo ritengono un’assurdità. «E alla fine si scopre che due dei 16 migranti deportati in Albania, dopo un viaggio di mille miglia su una nave della Marina militare, dovranno essere riportati in Italia in quanto minorenni», ha commentato su X Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e deputato di Avs. 

«È la conferma – continua il deputato – dell’assurdità di misure che questo governo ha pensato di utilizzare, nonostante l’identificazione dei naufraghi in mare sia illegittima e violi le norme internazionali e costituzionali».

«Una notizia sconcertante», dice il segretario di Più Europa Riccardo Magi, la presenza di due minori tra i migranti portati nei centri di detenzione in Albania. «Indica l’insostenibilità delle procedure che, alla prima prova con un numero ridottissimo di persone, dimostrano di non poter reggere». 

Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce di Europa Verde, sottolinea come «una nave da guerra» sia stata usata per portare in Albania solo 16 persone e «ora una motovedetta dovrà riportare due minorenni». Un meccanismo che per Bonelli non è altro che «una macchina spreca-soldi» che «presenta già evidenti falle». E rileva l’assurdità di non aver individuato due ragazzi in un gruppo molto ristretto di persone, «figuriamoci come potrà accadere quando saranno centinaia i migranti», conclude.

«L’ennesima violazione dei diritti dei più fragili», scrive su X l’ong Sea Watch sulla presenza di due minorenni, evidenziando come non bastasse «la selezione arbitraria fatta in alto mare per sfuggire all’obbligo di accoglierli in Italia».

L’arrivo a Shëngjin

La Libra lunedì si trovava al largo di Lampedusa, dove sono stati trasferiti sedici migranti inizialmente giudicati adulti non in condizioni di vulnerabilità e provenienti da paesi di origine sicuri. Il decreto del governo dello scorso maggio ha infatti inserito il Bangladesh e l’Egitto nella lista dei paesi di origine sicuri, nonostante porzioni di territorio non possano essere definite tali, come specificato dallo stesso ministero degli Esteri. Una definizione che è stata messa in discussione da una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Ue.

La nave della Marina militare ha impiegato due giorni per arrivare a Shëngjin, dove è stato costruito un primo centro di prima accoglienza per le procedure di screening e fotosegnalamento. Inizialmente le autorità avevano comunicato il trasferimento delle persone alla struttura di Gjadër, a una ventina di chilometri, verso mezzogiorno. Ma le procedure di poco più di una decina di persone sono durate diverse ore in più e alle 18 i migranti si trovavano ancora al porto.

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