Non vi piace il nuovo codice della strada? Avete qualcosa da ridire? Occhio alle denunce per procurato allarme. Perché il ministero guidato da Matteo Salvini in una nota del 31 dicembre minaccia di passare alle vie legali contro chi dissente o prova a problematizzare gli aspetti più controversi della riforma.

«Il nuovo Codice della strada – ribadisce il Ministero dei trasporti – non cambia i limiti consentiti per il consumo di alcol: tra le novità, invece, è stata prevista una stretta sull'utilizzo improprio del cellulare e sul consumo di droghe. Eppure, stiamo assistendo con sconcerto a una campagna mediatica che ignora quasi completamente il tema degli smartphone (il cui uso scorretto è una delle cause principali di incidenti) e dà spazio a immotivate preoccupazioni, per esempio, di ristoratori che lamentano perfino il calo delle ordinazioni del risotto allo champagne (notizia che ha trovato risalto su un grande quotidiano)». «Il risultato – scrivono al Mit – è offrire ai cittadini notizie confuse o drammaticamente false, danneggiando peraltro un settore decisivo come quello enogastronomico. Per questo, il Mit sta anche valutando denunce per procurato allarme».

Non è chiaro cosa possa essere considerato “procurato allarme”. Forse anche il sondaggio condotto da Ipsos e commissionato da Fiepet Confesercenti, per cui la “stretta” sul consumo di alcool del nuovo codice della strada indurrà il 27% degli intervistati a rinunciare a bere.

Oppure le critiche delle associazioni dei ristoratori, secondo cui la comunicazione che accompagna le nuove norme rischia di scoraggiare le cene al ristorante, specie fuori città, laddove è necessario utilizzare l’automobile. Preoccupazioni che sono state espresse pubblicamente da moltissimi ristoratori, da nord a sud.

Il nervosismo di Salvini per la cattiva accoglienza della sua riforma è tornato a farsi sentire pochi giorni fa, quando ha respinto le accuse dei malati (neurologici, oncologici, etc) che usano farmaci che contengono oppiacei o cannabinoidi, sostanze che potrebbero costare la revoca della patente fino a tre anni. «Chi sta usando i farmaci sotto prescrizione medica può tranquillamente guidare. Come faceva l'anno scorso», ha rassicurato Salvini.

Il punto è particolarmente controverso perché la riforma ha eliminato le parole “stato di alterazione psico-fisica” dalle sanzioni per la guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Non sarà necessario essere visibilmente “alterati”, basterà un test positivo per vedersi sospendere la patente, anche se l’assunzione è avvenuta giorni prima. Perciò il segretario dei Radicali Italiani Filippo Blengino si è autodenunciato. Aveva fumato cannabis il sabato e il lunedì si è sottoposto a due autotest, che hanno dato esito positivo. Si è autodenunciato a un posto di blocco a Roma ed è stato portato in ospedale, dove è stato sottoposto a un test delle urine e del sangue. L’obiettivo di Blengino è affrontare il processo, per giungere alla Corte costituzionale e verificare se una norma come questa può esistere nel nostro ordinamento.

A due settimane dall’introduzione, Salvini sostiene di aver ottenuto già dei risultati: «Nei primi 15 giorni di vigore del nuovo codice – ha detto – i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 14-18 dicembre 2023 rispetto ai 50 dello stesso periodo di quest'anno». Le opposizioni hanno fatto notare che i giorni dal 14 al 18 sono cinque e non 15. In ogni caso un po’ poco per fare una statistica, che speriamo venga confermata nel tempo.

 

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