Si può immaginare un Festival di Sanremo non trasmesso dalla Rai? A inizio dicembre, il Tribunale amministrativo regionale della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai da parte del comune di Sanremo: dal 2026 si dovrà indire una gara pubblica. A una settimana dall’inizio della 75esima edizione del Festival, inaugurata con la prima serata martedì, Viale Mazzini ha fatto ricorso al Consiglio di Stato: «Nessuno, al di fuori di Rai, è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale i cui diritti spettano a quest'ultima in via esclusiva», ha dichiarato l’azienda.

Chi vincerà? E dopo tre quarti di secolo, è verosimile pensare a un Festival di Sanremo non trasmesso dal servizio pubblico? Cosa cambierebbe? I lettori e le lettrici della newsletter Oggi è Domani sono divisi a metà: c’è chi non riesce a immaginare un Sanremo senza Rai e chi invece pensa che mettere a gara il Festival sarebbe più corretto.

«Il Festival di Sanremo è come la Nazionale di calcio, sono eventi di interesse nazionale. È giusto che siano trasmessi dal servizio pubblico», sostiene un lettore. C’è poi chi va oltre e sottolinea l’importanza di non impoverire la Rai: «Si vogliono smantellare i programmi più remunerativi per la Rai, facendoli arrivare sulle reti concorrenti o su piattaforme a pagamento. Impoverendo le reti Rai, vengono rafforzate le reti private come avviene per la sanità. A farne le spese soprattutto gli anziani, fruitori di Rai 1, 2 e 3, che si troveranno programmi di nessun valore e pieni di pubblicità».

Al contrario, c’è chi ritiene corretto mettere a gara il Festival e che vinca chi fa l’offerta migliore: «Penso sia giusto in una economia di mercato. Lo guarderei lo stesso». Diversi lettori e lettrici sottolineano che il monopolio Rai non sia desiderabile o che i fondi pubblici andrebbero investiti meglio. «Se il servizio pubblico smettesse di sperperare soldi e spendesse di più per cose come Rai 5, oppure per trasmettere produzioni teatrali di buon livello, sarebbe meglio. Che si venda Sanremo al miglior offerente e si risparmi». «A me sembra incredibile che la Rai investa ancora in operazioni come questa. Mi chiedo quanti altri servizi più utili alla comunità nazionale potrebbe finanziare: approfondimenti, servizi di documentazione, produzioni cinematografiche, tante voci e tanti professionisti che potrebbero lavorare. Il carrozzone di Sanremo potrebbe finalmente essere affidato ad altre mani». 

C’è infine chi comunque il Festival non lo ha mai, o quasi, guardato: «Lo guardo molto poco e penso che continuerei a guardarlo poco. Mi interessano altre cose». «Chiunque lo trasmetta, comunque non lo guardo», conferma qualcun altro. C’è anche chi ha smesso da parecchio tempo di seguire il Festival: «Ho settant'anni e ho smesso di guardare Sanremo circa quarant'anni fa, quando ho perso mia madre che lo trovava divertente».

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