Coop rinnova la campagna Il silenzio parla in collaborazione con Differenza donna, con cui lancia un podcast che racconta le storie di uomini testimoni di abusi e violenza contro le donne
Nel 2024, secondo i dati rilasciati da Istat, c’è stato un forte incremento delle chiamate valide all’1522, il numero nazionale antiviolenza e stalking del dipartimento Pari Opportunità della presidenza del consiglio dei ministri. Nel primo trimestre di quest’anno l’aumento è stato dell’83,5 per cento, nonostante ciò, è ancora persistente il fenomeno dell’under-reporting.
I tre quarti delle donne che si rivolgono al servizio poi non denunciano alle autorità competenti la violenza subita, per più motivi, ma su tutti la paura delle reazione violenta dell’abusante.
Oltre metà delle donne (55,8 per cento nel primo trimestre e 60,7 per cento nel secondo trimestre) ha dichiarato di aver subito per anni la violenza e circa il 74,3 per cento delle persone che hanno subito abusi indica la casa come il luogo della violenza. Questo dato conferma l’alta percentuale dei casi di violenza assistita: la percentuale di donne che hanno dichiarato che anche i loro figli avevano assistito e subito violenza è del 18,2 per cento, mentre la percentuale di donne che hanno dichiarato che i loro figli avevano solo assistito è del 32,3 per cento.
IL PROGETTO
Per continuare a sensibilizzare sul tema e fare informazione quest’anno Coop ha rinnovato la collaborazione con Differenza donna, l’associazione nazionale che gestisce il 1522, con l’iniziativa “Il silenzio parla” nata lo scorso anno e che ha visto la produzione di un podcast in cui sei donne che hanno subito violenza di genere avevano raccontato la loro storia.
Anche quest’anno è stata prodotta una serie podcast, ma questa volta i protagonisti sono gli uomini poiché come spiega Maura Latini, presidente di Coop «anche loro sono coinvolti in queste dinamiche e spesso sono uomini chiamati a denunciare, sostenere o difendere le donne da altri uomini». «L’idea della campagna – commenta Elisa Ercoli presidente di Differenza Donna – è dar voce agli uomini e alle storie di violenza che hanno incrociato. La violenza non è un problema delle donne, ma di uomini ancora fermi a logiche patriarcali, di possesso e potere nei confronti delle donne. È giusto e doveroso che siano loro a prendere parola e a voler dire parole potenti su quanto sia necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva».
Le storie protagoniste delle 6 puntate del podcast, sono tutte vere, raccolte dalle operatrici dell’1522 e interpretate da attori professionisti. Tra i protagonisti c’è Francesco che vede dei lividi strani sulle braccia e il collo della collega e la accompagna in un centro antiviolenza. Roberto che nota che c’è qualcosa che non va con sua figlia Giulia, vedendola più cupa, e sospetta che c’entri il suo nuovo fidanzato. O Marco, che da bambino ha visto il padre uccidere sua madre di fronte ai suoi occhi. E il coach Gabriele, che non si rende conto che nella sua palestra, in quella che lui definisce la sua famiglia, si annida un fisioterapista abusante.
Queste storie verranno trasmesse nei negozi Coop durante la giornata del 25 novembre.
I clienti Coop potranno ascoltare il podcast inquadrando il Qr code impresso su quattro nuove tipologie di pasta di semola – 800mila – che verranno introdotte in commercio per questa occasione, sulle quali ci sarà un gioco grafico che da “pasta” diventa “basta”. Inoltre, il numero 1522 verrà stampato sui pacchi di pasta, sugli scontrini emessi dalle casse di oltre 1000 punti vendita coinvolti nella campagna, e sulla shopper in tela a edizione limitata, creata dalla fumettista e attivista Anarkikk, il cui ricavato sarà in parte devoluto a Differenza donna.
La catena di solidarietà attivata dalla campagna “Il silenzio parla” arriverà anche sui territori, dove i proventi raccolti dalle singole cooperative di consumatori sulla vendita della pasta e di altri prodotti andranno a molteplici associazioni ed enti locali che si occupano di accogliere e sostenere le donne vittime di violenza, denunciare e contrastare il fenomeno del femminicidio e promuovere una cultura di riconoscimento e rispetto dei diritti umani.
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