Dall’ultima bozza presentata è scomparsa la dicitura “phase-out”, cioè l’eliminazione graduale del fossile e si chiede di «transitare fuori» accelerando l’azione in questo decennio «critico»
I 198 delegati alla Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno approvato il “Global Stocktake”, il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. L'approvazione è avvenuta subito dopo l'apertura della plenaria ed è stata accolta con un applauso.
La nuova bozza di accordo presentata poco dopo l'alba di stamattina a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, non contiene più la dicitura "phase-out", che indicava l'eliminazione graduale dei combustibili fossili e che più di 100 paesi avevano invocato, ma chiede di «transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l'azione in questo decennio critico».
La transizione dovrebbe avvenire in modo da portare il mondo a zero emissioni nette di gas serra nel 2050 e seguire i dettami della scienza climatica. Per raggiungere la soglia concordata, si prevede che il mondo raggiunga il picco massimo di emissioni di carbonio entro il 2025, ma si lascia un margine di manovra a singoli paesi come la Cina per raggiungere il picco più tardi.
I dettagli
Le intense sessioni con tutti i tipi di delegati si sono protratte fino alle ore piccole di mercoledì mattina, dopo che il documento iniziale della presidenza della conferenza aveva fatto arrabbiare molti paesi perché evitava inviti decisivi ad agire per contenere il riscaldamento globale; poi, appena dopo l'alba, la presidenza guidata dagli Emirati Arabi Uniti ha presentato ai delegati un nuovo documento centrale, il “global stocktake”.
L'obiettivo del piano è quello di aiutare i paesi ad allineare i loro piani climatici nazionali con l'accordo di Parigi del 2015, che chiede di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius. In quest'ultima versione della bozza sono scomparse alcune diciture che avevano particolarmente irritato diversi paesi che chiedevano un'azione più drastica contro il cambiamento climatico.
La conferenza Onu per il clima si sarebbe dovuta concludere martedì 12 dicembre, dopo quasi due settimane di lavori, ma i negoziatori si sono riuniti a porte chiuse oltre la scadenza per lavorare al documento cardine bocciato il giorno prima.
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