Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, «è un messaggio ossimorico che un medico o pediatra non raccomandi vaccinazione, incoerente e incompatibile con la professione».
Secondo i dati aggiornati dell’Istituto superiore di Sanità, i vaccini anticovid attualmente disponibili garantirebbero per il 91 per cento dal rischio di sviluppare una malattia grave, lo ha detto Franco Locatelli, presidente dell’Istituto superiore di sanità, parlando in conferenza stampa al ministero della Salute sulla prosecuzione della campagna vaccinale antiCovid.
- «I vaccini oggi a disposizione sono più che adeguati per conferire protezione rispetto al rischio di malattia grave. L’ultimo dato Iss ci ricorda che hanno una protezione del 91 per cento rispetto al rischio di sviluppare la malattia grave». Inoltre, ha aggiunto Locatelli, «c'è lo studio condotto in Israele che dimostra come nella popolazione anziana la somministrazione di una seconda dose di richiamo dia un fattore di protezione di circa quattro volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto solo tre dosi».
- Rifiutare il vaccino è incoerente con la professione medica: «ll messaggio del “no” ai vaccini anticovid «è incompatibile con il profilo professionale di medici e pediatri, È un messaggio ossimorico che un medico o pediatra non raccomandi vaccinazione, incoerente e incompatibile con la professione».
- Oggi sono iniziate le quarte dosi per gli over 80, gli ospiti delle Rsa e gli over 60 fragili, per patologie concomitanti. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a SkyTg24 ha detto: «Non la chiamerai quarta dose. Questa vaccinazione entrerà di diritto ogni anno, come per l'antinfluenzale. Se questo virus continuerà a circolare ci sarà una dose in più, quindi ci saranno dei richiami annuali. Non ha senso parlare di quarta o quinta o sesta dose».
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