I finanziamenti di Europam, che ha vinto appalti milionari. E le donazioni sempre nel 2023 anche dalla società Amico & Co. Il caso della nuova concessione. Oggi l’interrogatorio del governatore
Il flusso di denaro non si è mai fermato. L'inchiesta della Procura di Genova ha preso in considerazione i dati di finanziamento che arrivano fino a due anni fa, ma i rendiconti pubblici analizzati da Domani permettono di raccontare chi ha donato soldi al Comitato Giovanni Toti anche nel 2023 e in questa prima parte del 2024. Per generosità, le aziende che svettano su tutte sono due: si chiamano Europam e Amico. La prima vende prodotti petroliferi, la seconda si occupa di ristrutturazione di yacht. Entrambe hanno rapporti commerciali molto stretti con le autorità pubbliche della Liguria, dalla Regione al Comune di Genova.
Questioni al momento non toccate delle indagini. Anche se oggi – giovedì 23 maggio – è il giorno dell’interrogatorio del presidente Toti e non è escluso che i magistrati gli chiedano conto di altri finanziamenti molto recenti e non solo quelli ricevuti dall’armatore Aldo Spinelli.
Appalti e carburante
Europam è conosciuta nel nord Italia per le sue pompe di benzina. Nell'ultimo bilancio ha dichiarato un fatturato di 678 milioni di euro, con circa 2 milioni di utile netto. Fa capo alla famiglia Costantino, che controlla il marchio attraverso la società Black Oils. Gli affari vanno bene, tant’è che nell'ultimo anno Europam ha staccato un dividendo da 6 milioni di euro a beneficio di Black Oils.
Il gruppo è stato il finanziatore più generoso di Toti da quando l'ex giornalista è diventato presidente della Regione: dal 2017 ad oggi 384mila euro. L'ultimo bonifico, registrato il 31 maggio 2023 dal Comitato Elettorale Giovanni Toti, è stato di 100mila euro tondi. Un anno prima 99.800 euro, nel 2020 altri 54.500 euro. Le donazioni erano iniziate già nel 2019, quando Toti usava ancora il Comitato Change per raccogliere soldi: quell'anno Black Oils ed Europam avevano donato 130mila euro.
Come detto, si tratta di un gruppo industriale che ha rapporti frequenti con la pubblica amministrazione italiana. Soprattutto con il ramo ligure, territorio governato da Toti. Dai documenti ottenuti da Domani risultano appalti e affidamenti per svariati milioni di euro sia dal Comune del capoluogo ligure, amministrato da Marco Bucci (anche lui beneficiario di fondi del Comitato Change e Toti), sia dall’istituzione guidata da Toti.
L’appalto più rilevante vinto da Europam con la Regione Liguria è del 2021. Nel fascicolo di gara è indicata la data di inizio del servizio da erogare, 8 luglio. L’azienda petrolifera si è presentata con un raggruppamento di imprese di cui faceva parte anche Iren, la multiutility con socio di maggioranza il municipio di Genova che ha scelto come amministratore delegato uno degli indagati nell’inchiesta su Toti, Paolo Emilio Signorini, già capo dell’autorità portuale al centro dello scandalo svelato dai pm. Europam, Iren e altre due aziende si sono aggiudicate l’appalto con un ribasso del 42 per cento, valore totale 110 milioni di euro per occuparsi del «servizio di gestione, manutenzione, ammodernamento degli impianti delle strutture sanitarie liguri, comprensivo della fornitura di vettori energetici».
Il 26 maggio 2022 Europam ha invece vinto l’appalto con l’Azienda Mobilità e Trasporti Spa, del comune di Genova, da 6,9 milioni per la fornitura di gasolio, battendo concorrenti come Eni e Q8. Anche negli anni precedenti l’azienda della famiglia Costantino ha avuto affidamenti da Atm.
Alle domande inviate da Domani, Europam ha risposto rimandando a un'intervista rilasciata quattro anni da Mario Maria Costantino, presidente dell'azienda. «Sono libero di finanziare i politici che a mio avviso possono migliorare le condizioni del popolo degli abita...Questo non significa che l'ho fatto per avere qualcosa in cambio», aveva detto in merito ad alcuni suoi finanziamenti al Comitato Change.
Yacht e concessioni
Oltre a Europam, anche il gruppo Amico è iscritto nell’elenco dei sostenitori di Toti: ha donato 76mila euro al Comitato Toti dal 2019 a oggi. Le ultime erogazioni sono state registrate a novembre 2023: 28mila euro elargiti da Amico & Co Spa, Amico Servizi Srl e Officine meccaniche Sarimi Srl. Le società fanno capo a Luigi Alberto Amico, titolare del gruppo specializzato nella riparazione di yacht. La sede è al porto di Genova, dove l'imprenditore ha all'attivo una concessione rilasciata dall’Autorità Portuale per un totale di 60 mila metri quadrati di superficie. Amico & Co nel 2022 ha registrato un fatturato di 63,7 milioni di euro e un utile netto di 6,1 milioni.
Alcune donazioni di Amico risalgono al 2021. Una è del 7 giugno: due settimane prima gli investigatori hanno intercettato una conversazione tra Amico e il capo di gabinetto (indagato) di Toti. Parlavano di soldi, politica e concessioni: «Amico dopo avere precisato che la sua intenzione era “continuare” a finanziare Toti e che, in cambio, “non chiedeva la luna” ma chiedeva solo “un'attenzione legittima”, precisava che “sono 6 anni che aspettiamo il rinnovo della concessione mi farebbe piacere quel...pizzico più di attenzione...». Alla fine dell’incontro, Amico consegnava al fedelissimo di Toti dei documenti con la «raccomandazione della “massima riservatezza». L’assistente del presidente prometteva «di parlarne con Toti». Sempre in quell’anno Amico ha ottenuto altri spazi in concessione, mentre nel 2022 ha presentato domanda per rinnovare fino al 2060 la concessione, ottenuta nei primi mesi del 2024.
La delibera è stata preceduta da tre donazioni registrate, come detto, alla fine del 2023, per un totale di 28mila euro. All’autorità portuale a quel punto non c’era più Signorini, nel frattempo nominato amministratore delegato di Iren, ma Paolo Piacenza: una scelta «in continuità», spiegò Toti in un’intervista. Anche Piacenza adesso è tra gli indagati nell’inchiesta sul “Sistema Toti”.
Ad Amico i pm non hanno notificato alcun atto formale, fanno notare fonti vicine all’azienda, che contattata ha preferito non commentare. Tuttavia al di là della questione legale, resta quella del conflitto d'interessi: è opportuno che un'azienda fornitrice della pubblica amministrazione possa finanziare la politica?
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