Gli affari dell’imprenditore indagato nell’inchiesta sulla centrale dello spionaggio. Secondo gli inquirenti la sua azienda «fungerebbe da strumento di investigazione privata illecita attiva sul territorio italiano»
«Ricattare, estorcere, condizionare la vita politica e imprenditoriale» del paese. Questa la missione del gruppo che orbitava attorno al presidente della fondazione Fiera Milano legatissimo alla destra milanese. Nelle carte emergono anche i contatti con pezzi dei servizi segreti. Ma le connivenze presunte o reali con gli 007 non hanno ancora un nome.
Del capitolo “misteri della banda” fa parte anche la storia imprenditoriale di Andrea De Donno, indagato perché tra i «fornitori» di servizi al gruppo. È De Donno, come raccontato da Domani, a parlare della Lega di Matteo Salvini come un «cliente». Relazioni politiche tutte da approfondire.
Come al vaglio degli investigatori sono gli affari dell’uomo. Affari che portano fino in Svizzera e negli Emirati Arabi, oltre che nelle stanze dell’Aisi. Attualmente Andrea De Donno è l’amministratore della Altec Md srl, società attiva a Milano nell’ambito della commercializzazione di materiale medico, nonché della Blusec sa, con sede a Lugano, che lavora nei settori dell’intelligence, della security e nella gestione finanziaria. Blusec, secondo chi indaga «fungerebbe da strumento di investigazione privata illecita attiva sul territorio italiano».
Tra i partner della Blusec c’è Exor Sa, che oggi non sembra essere più attiva, riconducibile all’imprenditore con società in Liechtenstein e affari a Dubai, Paolo Balossi. Balossi, proprio con Exor, fu coinvolto al tempo del Covid in due scandali: quello della presunta vendita per oltre 10 milioni di euro di mascherine mai consegnate alla regione Lazio, all’epoca guidata da Zingaretti; e l’altro sull’altra presunta proposta, per mezzo di vie parallele, alla regione Lombardia di Attilio Fontana relativa all’acquisto di vaccini. Contattato l’avvocato del manager, nessuna notizia è trapelata sulle due vicende per le quali Balossi si è sempre dichiarato estraneo.
Tuttavia qualcosa è accaduto. Fino a lunedì 28 ottobre sul sito di Execo, altra società riconducibile a Balossi, con sede a Londra e sempre partner di Blusec, compariva nel board proprio De Donno con l’enumerazione di quanto fatto in passato (compresa la pubblicazione del libro scritto a quattro mani col generale Garofano “Dai casi freddi ai casi caldi”). Il nome di De Donno, tuttavia, è però scomparso subito dopo che Domani ha contattato il legale di Balossi.
A ogni modo non c’è solo Balossi tra i partner della svizzera Blusec. C’è anche, oltre alla società benefit Omtra con mission sulla «gestione e sicurezza dati», la Human Consulting, che ha tra gli obiettivi quello di «contrastare azioni di intelligence».
Tra i membri di Human Consulting troviamo Mauro Obinu: l’ufficiale dei carabinieri in congedo, assolto con l’ex generale Mori dall’accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia e già dirigente della presidenza del Consiglio dei ministri in servizio all’Aisi, i servizi segreti interni. Che rapporto lega De Donno a Obinu? Avremmo voluto chiederlo all’imprenditore, l’azienda non ha voluto fornirci i suoi contatti.
Come emerge dagli atti giudiziari, De Donno faceva vanto di intrattenere rapporti di lavoro con la Lega e con altri uomini legati alla politica. Tra le cariche cessate di De Donno c’è per esempio quella dalla società Nsa Italia, che oggi è attiva ma ha un altro e diverso amministratore. Questa carica Andrea De Donno la ricopriva nel 2012 per la Nsa, quando venne coinvolto nel l’indagine, sempre della procura milanese, sull’Aler, l’ente che gestisce l’edilizia pubblica.
In quell’inchiesta, con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti, era coinvolto anche Romano La Russa, ex assessore regionale e fratello di Ignazio, poi prosciolto. Un’indagine che coinvolgeva pezzi grossi della destra milanese. Contattata la Blusec per capire come fosse finita per De Donno, la società svizzera ci ha detto di non essere autorizzata a fornire notizie e a metterci in contatto col manager.
Molte ombre e intrecci societari che portano a uomini di spessore un tempo negli apparati di sicurezza del paese. E poi quei richiami alla politica. Cosa si muove di etro De Donno? Di certo l’inchiesta è in corso potrà illuminare le zone d’ombra rimaste.
© Riproduzione riservata