Da Jovanotti a Serra, passando per i leader delle opposizioni e scrittori e giornalisti. La manifestazione chiamata da Michele Serra ha riempito Piazza del Popolo. Parallelamente in Piazza Barberini si è svolta la contromanifestazione di Potere al Popolo
Sono almeno 30 mila, secondo gli organizzatori, le presenze in piazza del Popolo per la manifestazione per l'Europa lanciata dal giornalista di La Repubblica Michele Serra. La piazza è transennata e all'esterno ci sono migliaia di persone accalcate ad assistere agli interventi che non riescono ad entrare.
Altri hanno raggiunto il Pincio per seguire da un monitor la manifestazione mentre tanti altri sono seduti sui muretti che costeggiano piazza del popolo.
Gli interventi di Serra e Scurati
Sul palco hanno preso parola giornalisti, scrittori e leader politici. «Questa bandiera ha sventolato poco dalle nostre parti fin qui, è appesa negli uffici davanti ai palazzi ed è stata finora un simbolo freddo che non scalda i cuori, se abbiamo deciso di riportarla in piazza è perché vogliamo sentirci europei non per trattato e non per un vincolo burocratico ma perché crediamo sul serio, ostinatamente, al rispetto della libertà e della pace, due madri delle costruzione europea», ha detto il promotore dell’iniziativa Michele Serra.
«Non può esistere pace senza libertà - ha aggiunto - ci sono anche in questa piazza idee diverse su come l'Europa deve proteggere se stessa e avere cura della sua gente. Nessuno può sentirsi in pace se è oppresso, invaso o sottomesso. E non esiste libertà senza pace, nessuno è libero sotto le bombe o con i fucili addosso. La guerra non è solo il contrario della pace ma anche il contrario della libertà».
Presente a Roma anche il cantante Jovanotti e decine di editorialisti e scrittori. Tra gli altri ha preso parola anche lo scrittore Antonio Scurati: «Ripudiare la guerra non significa essere arresi, inerti, rinunciatari, non significa essere vigliacchi. Si approssima l'ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo e dopo tanto studiare ho capito che la lotta è diversa dalla guerra, che essere contro la guerra non significa rinunciare a lottare, lottare significa lottare contro la guerra, la democrazia è sempre lotta per la democrazia», ha detto lo scrittore.
«Noi non siamo gente che invade i paesi confinanti, non siamo gente che bombarda e rade al suolo le città. Lo abbiamo fatto fino a 80 anni fa quando gli italiani, non tutti ma troppi, erano fascisti e alleati dei nazisti ma proprio per questo abbiamo smesso».
Gli interventi politici
«Ci siamo con lo spirito federalista che si richiama allo spirito di Ventotene, che vuole sfidare i nazionalismi, che vuole riuscire a far superare i veti e gli egoismi nazionali che hanno fino a qui tenuto sempre a freno il progetto europeo», ha detto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. Serve, inoltre, «fare anche uno sforzo di solidarietà con un nuovo grande piano di investimenti comuni europei, un nuovo Next Generation Eu, pensando ai valori fondamentali, il valore della giustizia sociale, della pace giusta. Questo è lo spirito con cui il Pd partecipa con grande piacere insieme a tutte queste persone, unite nell'idea che l'Europa debba finalmente diventare un'Europa politica», ha concluso.
«Tutti con le proprie idee ma tutti con la bandiera dell'Europa. Come cittadini italiani, ci sentiamo cittadini europei. In questo mondo, senza Europa sono in gioco i nostri diritti personali e sociali. Serve un salto in avanti verso un'Europa più forte, unita e solidale per farci sentire più sicuri e più liberi», ha detto invece il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri salito sul palco insieme ad altri sindaci.
In piazza sono presenti numerosi del Pd: da Francesco Boccia, capogruppo al Senato, a Dario Franceschini, Piero Fassino, Peppe Provenzano, Roberto Speranza. Presenti anche gli europarlamentari Antonio De Caro e Nicola Zingaretti. Presente anche il leader di Azione Carlo Calenda, il segretario di Più Europa Riccardo Magi, l'esponente di Italia Viva Luciano Nobili. Hanno partecipato tutti i partiti delle opposizioni tranne il Movimento Cinque stelle.
L’altra piazza
Parallelamente a Roma è stata organizzata invece in Piazza Barberini un’altra manifestazione da parte di Potere al popolo per dire: «No all'Unione Europea che si riarma, no alla difesa comune, la sicurezza è nel ripudio della guerra. L'effetto Serra nuoce alla pace».
Alla manifestazione a cui partecipa il sindacato Usb si vedono sventolare bandiere rosse e dal megafono qualcuno urla «Questa è la piazza dei sognatori, quell'altra» riferendosi alla manifestazione di Piazza del Popolo «è la piazza della paura». Ci sono poi striscioni con la scritta «abbassate le armi e alzate i salari»
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