Un aereo della compagnia ha urtato a New York un jet francese e ha proseguito il suo volo senza verificare l’entità dei danni. Eppure per i dirigenti Ita «non c’è stato pericolo».
- Dopo l’incidente all’aeroporto di New York i dirigenti di Ita Airways, in una nota, hanno escluso perentoriamente che ci sia stato pericolo.
- Abbiamo sottoposto la nota della compagnia a piloti e tecnici che punto per punto dimostrano che il pericolo c’è stato, ma è stato sottovalutato.
- In Alitalia l’attenzione spasmodica alla sicurezza è stata per decenni un giusto vanto aziendale. La nuova compagnia non sembra aver ereditato questa virtù.
Nella sua lunga storia Alitalia aveva accumulato mille difetti, ma di una cosa è andata sempre fiera: l’attenzione meticolosa alla sicurezza. Ita Airways, la compagnia guidata da Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini che dal 15 ottobre dell’anno passato ha preso il suo posto non sembra aver ereditato questa virtù. Ne è un esempio la nota inviata al nostro giornale che ha dato notizia di quanto accaduto all’aeroporto di New York il 17 giugno quando un aereo Ita in fase di manovra per il decollo ha urtato un jet francese.
Il buon senso, prima ancora che le regole aeronautiche, avrebbe dovuto consigliare l’interruzione del volo così da consentire ai tecnici e agli ispettori di verificare in che condizioni si trovava l’aereo di Ita dopo l’incidente. Solo a quel punto, dopo le eventuali riparazioni o nel caso in cui non fossero state riscontrate lesioni o difetti gravi, l’aereo sarebbe potuto partire in assoluta sicurezza verso Roma. Così non è stato.
Dopo la trasvolata l’aereo è atterrato a Fiumicino senza ulteriori problemi ed è ovviamente confortante sia finita così, ma in questo caso non vale la regola che è bene tutto ciò che finisce bene. Perché Ita ha voluto aggiungere una coda alla storia con una ricostruzione dei fatti che involontariamente moltiplica preoccupazioni e inquietudini. Quel testo è la dimostrazione di un approccio sbagliato al tema della sicurezza che dovrebbe essere invece la priorità per qualsiasi compagnia aerea e in modo particolare per una appena nata come è Ita.
Contro la logica
Invece di riflettere con scrupolo e obiettività su ciò che è accaduto per trarne tesoro ed evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro, Ita fin dalle prime righe della nota si affretta a dire che va tutto bene ed è tutto più che sicuro: «In merito al vostro articolo “Un jet urta un aereo ma Ita lo fa partire senza alcun controllo” ci preme sottolineare che non vi è stata nessuna situazione di pericolo e sono ancora in corso le indagini del caso per appurare cosa è accaduto».
È un’affermazione perentoria e sorprendente: se le indagini sono in corso significa che ancora c’è da capire che cosa sia successo e se c’è da capire come si fa ad affermare che non vi sono state situazioni di pericolo? Abbiamo chiesto aiuto a esperti del ramo e a piloti per ottenere le spiegazioni tecniche del caso.
Scrive Ita Airways: «Lo stesso titolo è fuorviante in quanto nessuno ha avvertito del contatto né Ita Airways né l’equipaggio durante la fase di rullaggio e decollo dall’aeroporto di Jfk, per cui quanto riportato non trova riscontri». Un filmato facilmente reperibile su YouTube con gli audio originali dimostra che l’equipaggio di Ita è stato avvertito dalla torre dell’aeroporto di New York subito dopo il decollo e prima di essere autorizzato a cambiare frequenza con il controllo radar. Il filmato fa capire che a un tipo di richiesta anomala come quella avanzata dalla torre di controllo, l’equipaggio di Ita ha risposto senza preoccuparsi di approfondire l’accaduto.
Traiettoria di rullaggio
Scrive Ita Airways: «Quel che certo è che l’equipaggio di Ita Airways ha iniziato il rullaggio dalla posizione corretta, dopo essere stato regolarmente autorizzato dal controllo del traffico aereo di Jfk al decollo, e ha esattamente seguito il percorso di rullaggio autorizzato e previsto».
A Domani risulta che l’aereo di Ita ha iniziato il rullaggio dalla sua pozione di parcheggio come fanno tutti gli aerei in ogni volo. Le vie di rullaggio all’aeroporto di New York non sono delle più larghe e l’Airbus di Ita ha un’apertura alare di oltre 60 metri.
Se la traiettoria di rullaggio è stata eseguita esattamente lo si potrà forse stabilire se ci saranno sufficienti informazioni disponibili, magari derivanti dalle registrazioni del radar che segue i movimenti a terra o dalle testimonianze del personale di rampa o dai rilievi sul terreno effettuati nel corso dell’indagine della Airport Authority di New York e dalla Federal Aviation Administration.
Scrive Ita Airways: «Non è ancora chiara l’esatta dinamica dei fatti, anche in termini di posizione relativa agli aeromobili coinvolti al momento del contatto, dove, per quanto riguarda Ita Airways, l’aeromobile stazionava in modo regolare nella sua area di competenza». Il filmato YouTube fa capire che l’aereo Air France era fermo nel parcheggio 9 mentre era l’aereo Ita quello in movimento rullando dal parcheggio per raggiungere il punto di decollo. Quindi è stato l’aereo Ita a colpire quello francese.
La velocità normale di rullaggio è di 20/30 chilometri l’ora e consultando le foto in nostro possesso si vede che la parte elevata del piano di coda dell’aereo Air France è completamente tagliata.
Scrive Ita Airways: «Solo i tecnici che assistono l’altra compagnia, facendo il controllo esterno dell’aeromobile hanno riscontrato successivamente il danneggiamento del velivolo francese». Secondo quanto abbiamo potuto ricostruire i tecnici sulla pista hanno avvisato dell’accaduto l’equipaggio dell’aereo francese che, constatati i danni subiti, si è molto preoccupato per l’aereo italiano e ha provato a metterlo all’erta.
Scrive Ita Airways: «Per riportare in modo corretto i fatti inoltre, è importante evidenziare che solo quando ormai era in volo sull'oceano Atlantico in direzione Italia, la torre di controllo di Jfk ha contattato l’equipaggio riportando la segnalazione fatta dallo staff francese e chiedendo se avessero avuto evidenza di un urto durante il rullaggio».
Essendo l’aeroporto di New York come una portaerei sull’Atlantico, appena dopo il decollo un aereo si trova sull’oceano. La torre di controllo tiene il contatto fino a 500 metri dal suolo, quindi una volta avvertito del fatto inusuale e potenzialmente pericoloso accaduto, l’equipaggio di Ita aveva il tempo per chiedere un rientro per consentire i controlli.
Controlli da bordo?
Scrive Ita Airways: «L’equipaggio ha risposto negativamente perché non aveva effettivamente avvertito alcun urto e ha subito provveduto a effettuare tutte le verifiche possibili in quella fase (funzionalità degli impianti, presenza di rumori, vibrazioni anomale, ecc.)». A Domani risulta difficile capire quali siano le verifiche effettuabili da bordo per controllare un eventuale danno alle strutture. Non esistono strumenti di quel tipo. Scrive Ita Airways: «Il controllore del traffico aereo inoltre, nella sua comunicazione non ha fornito nessuna indicazione certa che fosse coinvolto l’Airbus A330 di Ita Airways.
Pertanto, alla luce di nessuna indicazione specifica da parte della torre di controllo e dell’assenza di rilevazioni critiche, l’equipaggio ha proseguito secondo la normale procedura che determina la decisione dello stesso su come agire». A Domani risulta che il controllore della torre non fa il tecnico, ma se un equipaggio riceve dalla torre informazioni anomale e preoccupanti ha l’obbligo di acquisire dati più precisi. Dalle registrazioni non sembra che ciò sia avvenuto.
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