Il 4 novembre le due aziende avevano firmato l’accordo, ma c’era stata una frenata da parte del ministero per richieste di sconto da parte dell’azienda tedesca. Ieri, in tarda serata per rispettare le scadenze, sono stati consegnati tutti i documenti all’antitrust della Commissione europea
È infine arrivato l’accordo con il ministero dell’Economia e delle finanze per l’ingresso dell’azienda aerea tedesca Lufthansa in Ita Airways. Lufthansa diventerà così proprietaria inizialmente del 41 per cento dell’azienda che ha raccolto l’eredità di Alitalia e in diverse tranche investirà un totale di 829 milioni di euro nella compagnia italiana per ottenerne il controllo totale.
La firma da parte delle due aziende sul contratto era già arrivata il 4 novembre, ma il Mef aveva frenato perché la compagnia tedesca chiedeva uno sconto, pari a circa 10 milioni, visto il minor valore che Ita avrebbe avuto al momento dell’ingresso a fine anno e per un rialzo degli investimenti nel piano industriale. Il ministero sosteneva infatti che lo sconto non fosse stato mai discusso in precedenza e, anzi, che tutti gli investimenti erano stati decisi in accordo con Lufthansa. La nuova scadenza era quindi la mezzanotte dell’11 novembre, data limite in cui presentare le misure all’antitrust della Commissione europea.
Mef, Ita e Lufthansa sono infine riuscite ad arrivare a un accordo sull’investimento concordato inizialmente e sull’affidamento di 13 rotte aeree a tre compagnie concorrenti. Secondo Ansa, l’hub di Milano Linate e dieci rotte con l’Europa centrale saranno gestiti con EasyJet, mentre i collegamenti transoceanici tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto saranno affidati ad Air France e Iag. Riguardo agli accordi economici, Lufthansa – oltre ad abbassare le pretese sul prezzo – avrebbe anche rinunciato a dilazionare le seconda rata dell’investimento che serviva a portare la quota di proprietà al 49 per cento.
Il ministero di Giancarlo Giorgetti ha scritto in un comunicato che «si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione Europea per procedere al closing dell’operazione», confermando che le condizioni economiche sono rimaste quelle previste inizialmente. La Direzione generale della Concorrenza della Commissione sembra che ora sia pronta a mettere un giudizio positivo senza nuove sorprese, essendo meno concentrata sul prezzo finale ma sul rispetto degli accordi previsti dagli accordi politici raggiunti a luglio. Entro la fine di novembre potrebbe quindi arrivare il via libera della Commissione.
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