- Nonostante l’inchiesta in corso, Emanuele Zoccola è tornato. La nuova impresa che si occupa di manutenzione del patrimonio collettivo non può fare a meno di lui.
- Ma è vero, come risulta a Domani, che il figlio di Fiorenzo Zoccola lavora con voi e si è presentato agli operai come collaboratore dell’Isam? «È vero, è un nostro consulente. Un supporto alla nostra azienda. Il padre non lo conosco», dice Marco Pedace, procuratore dell’Isam.
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Gli operai si sono ritrovati, dopo una lunga e interminabile trattativa, a lavoro con condizioni differenti da quelle precedenti e con Emanuele Zoccola come consulente della nuova azienda. Un nuovo inizio formidabile all’insegna del passato che non tramonta.
Nonostante l’inchiesta in corso, Emanuele Zoccola è tornato. La nuova impresa che si occupa di manutenzione del patrimonio collettivo non può fare a meno di lui. Emanuele è il figlio di Fiorenzo, detto Libero, ras delle cooperative a Salerno, città impero dell’ex sindaco Vincenzo De Luca, padrone politico della città e oggi presidente della regione Campania.
Nell’ottobre scorso il sistema delle cooperative, costruito su voti e affidamenti in proroga, viene terremotato da un’inchiesta della procura di Salerno. Lo stesso De Luca viene indagato per corruzione. Vengono coinvolti Fiorenzo Zoccola, il figlio Emanuele (soltanto indagato per un unico episodio), funzionari comunali e Nino Savastano, consigliere regionale e uomo di fiducia di De Luca. Proprio in questi giorni Zoccola padre e Savastano sono usciti dai domiciliari, ma quel sistema di relazioni e potere non è mai tramontato.
Dopo l’indagine, infatti, gli affidamenti alle cooperative coinvolte nell’inchiesta sono saltati e così si è proceduto a una nuova gara, vinta dall’Isam di Roma. Un appalto, diviso in 4 lotti, dal valore di 3 milioni e 115 mila euro. Nei giorni scorsi la nuova ditta ha cominciato i servivi di manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio cittadino.
«Il lavoro è iniziato, ieri, e fino a questo momento abbiamo riassunto circa il 60 per cento dei lavoratori impegnati nelle vecchie cooperative. In questo momento il contratto non è ancora stato firmato, ma procediamo con la consegna servizi sotto riserva di legge. Al momento garantiamo il servizio e siamo in attesa della stipula che dovrebbe essere siglato entro 30 giorni», dice Marco Pedace, procuratore dell’Isam.
Il ruolo di Emanuele Zoccola
Ma è vero, come risulta a Domani, che il figlio di Fiorenzo Zoccola lavora con voi e si è presentato agli operai come collaboratore dell’Isam? «È vero, è un nostro consulente. Un supporto alla nostra azienda. Il padre non lo conosco». Lei sa che Emanuele Zoccola è stato indagato per turbativa d’asta (per un unico episodio)? «Sono a conoscenza di un’indagine sulle cooperative, su alcuni funzionari del comune e del ruolo di Zoccola junior come presidente di una coop, ma non saprei dirle quale», dice Pedace.
Perché questa scelta, lo sapete che è indagato? «Abbiamo riscontri che ci sono delle indagini anche su di lui, ma ha la fedina penale pulita. Lo abbiamo scelto noi, il comune non ha chiesto niente. Ne abbiamo bisogno, mi serve qualcuno che conosce le strade di Salerno. Comunque noi avevamo bisogno di spazi, abbiamo affittato il suo piazzale perché ci serviva per i mezzi», dice.
Gli operai si sono ritrovati, dopo una lunga e interminabile trattativa, a lavoro con condizioni differenti da quelle precedenti e con Emanuele Zoccola come consulente della nuova azienda.
L’indagine
Cosa aveva detto Fiorenzo, detto Libero, Zoccola ai magistrati? Aveva chiarito il suo ruolo, consulente e non presidente delle cooperative, precisando che la sua amicizia con il presidente Vincenzo De Luca risale al 1989. Amicizia di lungo corso anche con Nino Savastano, il consigliere regionale.
Zoccola ha fatto incetta di affidamenti e proroghe per anni, lavori milionari per la manutenzione del verde pubblico, in cambio di voti e pacchetti di preferenze. «L’indicazione del presidente circa la ripartizione dei voti alle regionali tra Savastano e Picarone (altro politico, non indagato), nella misura del 70 e 30 per cento, fu da me veicolata alle altre cooperative che avrebbero dovuto quantomeno tenerne conto», dice Zoccola ai magistrati.
L’indagine è ancora in corso, con la nuova gara sembrava tutto archiviato in comune, invece, a Salerno il passato ritorna.
«Io sto dando una mano, non abbiamo ancora formalizzato la collaborazione, ma ho affittato alla nuova ditta piazzale, apparecchiature, soffiatori, motoseghe, trattore, uomo a bordo, tutto il necessario. Mi hanno chiesto chi erano i capisquadra di prima e io ho fatto i nominativi di quelli che stavano con me. Gli darò una mano. Ora ho preparato la miscela per domani ai ragazzi», dice Emanuele Zoccola.
E l’indagine? «Si tratta di un solo episodio, sono completamente estraneo. L’indagine è una bolla di sapone, finirà a tarallucci e vino», conclude Zoccola junior.
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