La Sea Watch 3 è attualmente al largo di Augusta, chiede di approdare dalla vigilia di Natale. Sull’imbarcazione 440 persone, anche cinque donne incinte e minori dalle 2 settimane ai 17 anni
Dalla vigilia di Natale a oggi sono sei giorni: la ong tedesca Sea Watch ha chiesto per sette volte all’Italia un porto sicuro per 440 migranti e ancora non lo ha ottenuto. Il governo sa che la situazione è delicata, la ong ha esaurito le provviste per i bambini e questa mattina la prefettura di Catania ha mandato latte in polvere e pannolini a bordo.
La settimana scorsa l’organizzazione umanitaria ha salvato i migranti in cinque diverse operazioni. I naufraghi partivano dalla Libia con imbarcazioni malmesse. Molti, raccontano, provengono dall’Africa Subsahariana.
Sulla nave ci sono 116 donne di cui cinque incinte. Tantissimi bambini: 209. Si tratta di 35 minori accompagnati fra le 2 settimane e i 4 anni; 7 fra i 5 e i 12 anni e 167 senza genitori o accompagnatori: «Una bambina viaggia accompagnata dalla sorella tra i16 anni e i 17 anni», racconta Tiziana Cauli, che si occupa della comunicazione per la Ong.
Lo stillicidio
Negli scorsi giorni la guardia costiera italiana era già dovuta intervenire: «Uno stillicidio» aveva commentato la ong. Tra lunedì e martedì sono stati presi da una motovedetta e fatti evacuare i casi più delicati, prima una donna incinta e sua figlia di tre anni, poi condotte a Lampedusa.
Il giorno dopo un’altra donna in gravidanza e sua sorella minorenne, un uomo con problemi medici e suo figlio. Loro sono stati portati ad Augusta. Ci sono stati giorni con le condizioni meteo difficili, pioggia e vento: «Sulla nave c’è poco spazio e hanno dovuto trovare un modo per coprire il ponte. I casi più difficili sono sotto coperta», racconta Cauli.
Insieme alla Sea Watch 3, negli scorsi giorni in mare c’era anche la Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere con 558 naufraghi a bordo. A loro il porto è stato concesso martedì: «Alcuni erano in mare da 11 giorni», ricorda Cauli. La Sea Watch continua ad aspettare. Ci sono giovani madri con ustioni da carburante, bambini a rischio disidratazione.
I medici di Sea Watch riferiscono che non possono fornire cure adeguate ancora per molto. Domani finirà il 2021, sperano che queste persone trovino un porto sicuro prima che inizi il nuovo anno.
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