È stata uccisa l’orsa Kj1, che in Trentino era stata responsabile dell’aggressione di un turista francese un paio di settimane fa. Lo ha detto la provincia di Trento, in un comunicato diffuso ai giornalisti, in cui si specifica che l’orsa era pericolosa. È l’effetto concreto di un decreto che il presidente Maurizio Fugatti aveva firmato nella notte fra lunedì e martedì, accolto da subito dalle proteste degli animalisti.

Nel provvedimento provinciale si autorizzava «il prelievo dell’esemplare di Orso bruno (Ursus arctos) KJ1 tramite uccisione (abbattimento), quale misura di sottrazione permanente dall’ambiente naturale». Il presidente specificava che il decreto era immediatamente eseguibile e così è stato, nonostante ancora nella notte alcune associazioni del mondo ambientalista avessero tentato di impugnare il provvedimento.

Lo scontro

Ed è proprio questo aspetto che ora rischia di accendere ulteriormente gli animi in uno scontro già pieno di tensione. Due precedenti ordinanze firmate da Fugatti erano state infatti sospese dal Tar. Questa volta la provincia di Trento ha deciso di agire in fretta: «Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare», si legge nel comunicato.

Nei giorni scorsi la Provincia aveva prima effettuato delle indagini genetiche, che avevano confermato che era stata proprio Kj1 ad aggredire il turista francese. Aveva poi applicato il radiocollare all’orsa, per tenere traccia dei suoi spostamenti.

E aveva infine chiesto un parere all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (espressione del ministero) che non si era opposto all’eventuale abbattimento. Sarebbe stato proprio questo l’appiglio che avrebbe accelerato le operazioni di abbattimento.

Le proteste

«Fugatti non ha voluto tenere conto delle indicazioni del Tar e della scienza, non ha voluto chiudere gli accessi dell’area di presenza di Kj’ e ha dato libero sfogo alla sua follia ursicida: non e’ cosi’ che si tutelano i cittadini», ha detto all’Agi Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav.

L’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione degli animali, ha comunicato di aver già depositato una denuncia contro Fugatti alla procura di Trento, «per violazione dell'articolo 544 bis del Codice penale, ovvero per uccisione di animale con crudeltà o senza necessità».

Hanno detto che una segnalazione sarà inviata anche all’Unione europea: l’uccisione – scrivono in una nota – non ha lasciato il tempo «né al Tar, né alla giustizia e tanto meno alle associazioni di poter esaminare i documenti scientifici e le motivazioni», e non è stata valutata «una traslocazione dell’orsa».

Molto critico anche l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa del Movimento Cinque stelle: «Ormai basta una passeggiata nei boschi vicino a un centro abitato, in una montagna sempre più affollata, a far emettere sentenze di morte», ha detto.

Il ministro

Anche se usa toni più moderati, è poco convinto anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin: «L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema», ha detto. «Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a una incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino, compiuta 25 anni fa».

«Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando insieme a Ispra. Ma questa misura, se non accompagnata da un’opera di corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni concordate con le amministrazioni, rischierà di essere insufficiente. Sicuramente come ministro dell’Ambiente ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto».

La pensa diversamente la deputata trentina Alessia Ambrosi, un passato di militanza nella Lega trentina proprio accanto a Fugatti e oggi in Fratelli d’Italia: «È stata una scelta sacrosanta e pienamente condivisa da tutte le persone di buon senso», ha detto. Anzi, ha aggiunto, «ne servirebbero di più».

Di pensiero opposto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), Marco Grimaldi, che su Instagram usa parole molto dure: «Il presidente Fugatti ha firmato un decreto di abbattimento immediato dell'orsa, come i peggiori dittatori con i propri avversari, cancella con un’ordinanza notturna l’orsa KJ1. Con un’operazione studiata a tavolino pensa di essere più furbo di tutti. Ma noi lo denunceremo e non saremo gli unici».

Una convivenza difficile

L’abbattimento è (per ora) l’ultimo atto di una convivenza difficile con gli orsi in Trentino, in un territorio limitato, in cui sono sempre più frequenti gli incontri casuali con abitanti e turisti. In questa zona gli orsi erano praticamente estinti sul finire degli anni Novanta e sono stati poi reintrodotti, trasportando fisicamente alcuni esemplari sloveni.

Oggi si stima che in zona ci siano 98 orsi (secondo i dati dell’ultimo rapporto Grandi carnivori della provincia di Trento). Nel solo 2023 è stata stimata la presenza di 13 nuove cucciolate, per un totale di 22 piccoli. Nello stesso anno gli orsi morti sono stati nove.

(Notizia in aggiornamento)

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