La Procura di Roma non si è fatta attendere: subito dopo la denuncia presentata dall’ormai ex ministro della cultura Sangiuliano, ha disposto la perquisizione della casa di Pompei di Maria Rosaria Boccia.

Gli inquirenti hanno disposto il sequestro del telefono, l’acquisizione di materiale informatico e, a quanto si apprende, anche degli occhiali smart con fotocamera al centro delle polemiche dei giorni scorsi, in quanto sarebbero stati utilizzati dalla consulente “fantasma” anche all’interno della Camera dei deputati.

Ad anticiparlo, ancora una volta, è stato il sito Dagospia. Il materiale sequestrato sarà ora passato al vaglio dai carabinieri. 

Come ha spiegato l’avvocato Silverio Sica, legale dell’ex ministro, è scattata in quanto Sangiuliano sarebbe stati oggetto di «pressioni indebite» da parte di Maria Rosaria Boccia a cui era legato «sentimentalmente». 

Del caso che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano si è parlato anche al margine della conferenza stampa di chiusura lavori del G7 sulla cultura di Napoli. «Non abbiamo parlato di gossip, Sangiuliano è stato applaudito, anche da molte delegazioni straniere», ha detto il neo ministro Alessandro Giuli rispondendo a una domanda dei giornalisti.

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