Oggi in Italia Eni ha aumentato di quattro centesimi il costo dei carburanti, Tamoil di tre, seguiti da Ip con più due centesimi. Una conseguenza del conflitto in Ucraina, che ha portato al blocco delle forniture russe, e a un aumento delle quotazioni dei prodotti petroliferi
Prezzi record per benzina e petrolio. Superati i livelli massimi toccati nell'estate del 2008, alla vigilia della grande crisi finanziaria, e tra il 2012 e il 2013. Lo riporta la testata specializzata Staffetta Quotidiana che monitora il mercato quotidianamente. Dall’elaborazione dei dati dell’Osservatorio dei prezzi del ministero dello Sviluppo economico, è emerso ad esempio che ieri, al self service il prezzo medio tra compagnie e pompe bianche, era di 1,892 euro/litro per la benzina, e 1,768 euro/litro per il diesel. Mentre per il servito, mediamente la benzina ha superato i due eruo (2,015 euro/litro) e il diesel ha raggiunto 1,896 euro/litro. Il prezzo medio del Gpl servito è stato 0,831 euro/litro, quello del metano servito, 1,814 euro/kg, infine quello del Gnl 2,160 euro/kg .
- Oggi i prezzi dei carburanti delle principali compagnie petrolifere hanno subito un rialzo compreso tra l’uno e i quattro centesimi per litro. In particolare: Eni ha aumentato di quattro centesimi benzina e diesel, Ip di due centesimi, Q8 di un centesimo, Tamoil di tre centesimi benzina e gasolio e di due centesimi il Gpl.
- A determinare la crescita del costo dei carburanti è stata la decisione presa ieri da i Opec+, alleanza di 23 paesi produttori di petrolio guidata da Arabia Saudita e che include la Russia, di tenere invariati i piani di incrementi produttivi. Questo, a fronte di un blocco delle forniture di greggio e prodotti raffinati provenienti dalla Russia, conseguente alle sanzioni internazionali imposte dopo l’invasione dell’Ucraina, ha fatto sì che le quotazioni dei prodotti petroliferi chiudessero in forte salita, soprattutto per quanto riguarda il diesel.
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Il prezzo di un barile di petrolio Brent, estratto nel Mare del Nord e punto di riferimento per l'Europa, ha superato la soglia dei 119 dollari giovedì per la prima volta dal febbraio 2013, con un aumento di quasi il sei per cento rispetto alla chiusura di mercoledì. Nel frattempo, il prezzo dl petrolio Wti, West Texas Intermediate, punto di riferimento per gli Stati Uniti, oggi viene scambiato a 116,57 dollari, cioè sei dollari in più rispetto alla chiusura precedente. L’aumento complessivo del Brent, quest’anno, si attesta al 51 per cento, quello del Wti al 55 per cento.
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