Come anticipato da Domani, Eni cercherà di piacere al pubblico di Sanremo. Greenpeace e Fridays for future lanciano l’allarme sul greenwashing e coniano gli hashtag #Sanreni e #lebugiedieni da usare oltre a quello di #sanremo2022. L’appello agli artisti: «Dite “parole parole parole” durante il Festival»
Come anticipato da Domani, da questa sera e fino a sabato, milioni di persone vedranno comparire il logo di Plenitude, nuova società di Eni, durante uno degli appuntamenti più attesi dalle italiane e dagli italiani: il Festival di Sanremo.
Dietro la maschera “green” con cui Eni si presenta alla kermesse canora più famosa del Paese, si nasconde però una realtà ben più cupa per il clima del Pianeta. Siamo infatti di fronte all’ennesima operazione di greenwashing del Cane a sei zampe che, malgrado continui a cercare di proporsi come una azienda sostenibile, nella realtà dei fatti continuerà a puntare principalmente su gas e petrolio, combustibili fossili che alimentano il riscaldamento globale.
Per questo non possiamo non farci sentire. Da questa sera, e per tutta la durata del festival, organizzeremo diverse attività social, principalmente su Twitter e Instagram per denunciare il greenwashing di Eni.
Lanceremo una challenge (una sfida) per chiedere a chi segue il festival di cambiare i titoli delle canzoni in gara, per renderli a tema lotta ai cambiamenti climatici; proveremo a coinvolgere gli artisti; "parteciperemo" in modo ironico anche al FantaSanremo, per includere un messaggio più ambientalista all’interno di questa competizione.
Per questo invitiamo tutte e tutti a unirsi alla nostra protesta social, seguendo gli account ufficiali di Fridays for Future Italia e Greenpeace Italia, e utilizzando gli hashtag #Sanreni e #lebugiedieni, oltre a quello di #sanremo2022.
Non c'è musica su un pianeta morto, e non deve esserci spazio sul palco del Festival musicale più importante d'Italia per chi sta distruggendo il clima e il futuro di tutte e tutti.
Il mondo della musica, della cultura, dello sport, dell’informazione, dell’istruzione dovrebbero essere liberi dalla dannosa propaganda dell’industria dei combustibili fossili, così come sono già da tempo liberi dalle sponsorizzazioni dell’industria del tabacco.
E anche il pianeta dovrebbe finalmente liberarsi una volta per tutte dei combustibili fossili, petrolio e gas, la causa principale della crisi climatica in corso.
Da qui, la richiesta a tutti i partecipanti al festival - tra cui diversi artisti che si sono molto spesi sul tema crisi climatica - di rilanciare l'hashtag #ParoleParoleParole per sottolineare il completo “Bla bla bla” delle aziende del fossile. Cantatelo, ditelo al microfono o ad Amadeus, rilanciatelo sui vostri social, canticchiatelo durante un'intervista. Trasformiamo questo goffo tentativo di greenwashing in un vero e proprio boomerang mediatico, in pieno stile Sanremo.
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