La Dda di Firenze ha chiesto al gip il sequestro preventivo ai fini della confisca perché l’ex senatore di Fi, condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, non avrebbe comunicato una variazione del reddito di oltre 42 milioni di euro
Il giudice per le indagini preliminari di Firenze ha disposto il sequestro di oltre 10 milioni di euro all’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. Lo ha richiesto la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, secondo cui Dell’Utri avrebbe dovuto comunicare le variazioni del reddito per oltre 42 milioni e mezzo di euro, perché condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. L’obbligo è previsto dalla la legge Rognoni Latorre sulle misure antimafia.
Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca è stato effettuato nell’ambito dell’indagine della procura, in cui risulta ancora indagato, relativa ai presunti mandanti esterni delle stragi mafiose del 1993 a Roma, Milano e Firenze.
La variazione patrimoniale
La variazione patrimoniale che Dell’Utri non avrebbe dichiarato ai fini fiscali ammonta a 42.6719.200 e sarebbero i bonifici che Silvio Berlusconi, allora leader di Forza Italia, ha versato all’ex senatore una volta condannato con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, il 9 maggio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso.
Sono stati sequestrati quasi 11 milioni (10.840.451,62) di euro riconducibili a Marcello Dell’Utri, di cui oltre 8 milioni (8.250.000) indirettamente riconducibili all’ex senatore, per il tramite della moglie Miranda Anna Ratti.
La procura spiega di aver condotto accertamenti sui flussi finanziari dal 2014 a oggi, cioè anno della pubblicazione e del deposito della sentenza della Cassazione passata in giudicato, e ha rilevato l’omissione della comunicazione delle variazioni patrimoniali, nonostante l’obbligo.
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