Il Consiglio dei ministri dà il via libera alla nomina di Salvatore Luongo, 62 anni, come comandante generale dei carabinieri. Luongo, attualmente vicecomandante generale, prenderà il posto di Teo Luzi. Si conclude con l'accordo sul nome proposto – come anticipato da Domani – da Guido Crosetto, che aveva riferito le proprie intenzioni alla premier Giorgia Meloni già nei giorni scorsi.

Luongo era diventato vicecomandante generale dallo scorso giugno, proprio su indicazione del ministro della Difesa con l’avallo del consiglio dei ministri. Il nuovo comandante generale dell’Arma vanta un curriculum trasversale: è diventato capo dell’ufficio legislativo del ministero della Difesa con Roberta Pinotti del Partito democratico ed è stato confermato in quella posizioni da Elisabetta Trenta, ministra della Difesa del primo governo Conte.

Successivamente al ministero è arrivato un altro dem, Lorenzo Guerini (ora presidente del Copasir), che ha lasciato Luongo come capo del legislativo, incarico ritenuto cruciale per la sua centralità. Una figura apprezzata nel centrosinistra così come a destra. Crosetto ha sempre avuto grande stima nei confronti di Luongo tanto da proporlo come vice comandante nei mesi scorsi. Un passaggio propedeutico alla promozione al vertice dei carabinieri.

Lo scontro sui nomi

Sulla rosa dei nomi – i generali Salvatore Luongo, Mario Cinque e Riccardo Galletta – si era consumato uno scontro tra il ministro della Difesa e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, supportata dai sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, che puntavano sugli altri due nomi, temendo la trasversalità di Luongo e la sua vicinanza a Crosetto, senza tuttavia mai mettere in discussione le competenze e le esperienze. Una versione che viene smorzata dall’inner circle del ministro, secondo cui l’accordo era stato già trovato da giorni senza litigi.

Il 15 novembre è in calendario la cerimonia di commiato di Luzi e quindi il passaggio di consegne con il successore Luongo.

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