Sono accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata. Perquisiti i presidi No Tav dei Mulini e di San Didero. Tra le accuse ci sono i disordini scoppiati in Valle di Susa nei mesi scorsi
La Digos di Torino ha eseguito tredici misure cautelari per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata, commessi nell’ambito della mobilitazione contro la ferrovia ad alta velocità della Tav in Val di Susa, ma anche nel contesto cittadino.
- Le misure riguardano leader e militanti del centro sociale Askatasuna punto di riferimento dell'Autonomia in Italia, e del centro sociale Neruda. Nello specifico le misure sono due custodie cautelari in carcere, due ai domiciliari e nove con obblighi di firma e divieti di dimora a Chiomonte e Giaglione. Tra i due finiti in carcere c’è anche Giorgio Rossetto, volto storico del panorama dell'Autonomia.
- Sono stati anche perquisiti i presidi No Tav dei Mulini e di San Didero. Tra le accuse ci sono i disordini scoppiati in Valle di Susa nei mesi scorsi.
- In merito ai ripetuti attacchi ai danni dei cantieri Tav di Chiomonte e San Didero, secondo gli inquirenti il materiale videofotografico e i sequestri effettuati sui luoghi hanno consentito di raccogliere elementi per dimostrare l’utilizzo di artifici pirotecnici, materiale infiammabile, pietre e bulloni, fionde, frombole, tubi da lancio per razzi e altri strumenti da lancio artigianali.
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