Il segretario della Lega e la presidente di Fratelli d’Italia hanno incontrato Silvio Berlusconi per fare il punto dopo i ballottaggi. Il leader di Forza Italia era a Roma per la nomina del nuovo capogruppo alla Camera, Paolo Barelli
Le principali notizie di oggi, 20 ottobre: la possibile inchiesta contro il presidente del Brasile e l’informativa di Draghi prima del Consiglio europeo. Ma anche il cambio di nome di Facebook e le dimissioni di Weidmann dalla Bundesbank.
Meloni, Salvini e Berlusconi si sono incontrati a Roma
Il segretario della Lega Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni hanno incontrato Silvio Berlusconi a villa Grande, sua residenza romana. Il vertice tra i leader del centrodestra, durato due ore, è servito per fare il punto della situazione dopo il deludente risultato delle elezioni amministrative.
Il leader di Forza Italia è a Roma da mercoledì mattina per partecipare alla riunione dei deputati azzurri che ha eletto l’ex nuotatore olimpico Paolo Barelli come capogruppo alla Camera al posto di Roberto Occhiuto, eletto presidente della regione Calabria.
La nomina ha incontrato l’opposizione di una parte del partito, con Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini che hanno preso le distanze con una lettera. «Sono profondamente berlusconiana, ma l’ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta e non rappresenta neanche Berlusconi», ha detto la ministra agli Affari regionali.
Stati Uniti, anche gli under 11 saranno vaccinati
La Casa Bianca ha svelato il piano per vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni, che ora dovrà ricevere l’autorizzazione dalla Food and drug administration. Il governo di Joe Biden si è assicurato abbastanza vaccini per immunizzare circa 28 milioni di bambini e l’operazione coinvolgerà oltre 25mila medici pediatri, centinaia di centri medici anche nelle zone più remore degli Usa e decine di migliaia di farmacie.
Putin non andrà al vertice per il clima
Il presidente russo, Vladimir Putin, non parteciperà di persona alla conferenza sul clima Cop26, in programma a Glasgow a inizio novembre. Lo ha annunciato il Cremlino, dando un duro colpo alle speranze di un accordo internazionale sui cambiamenti climatici.
Il Regno Unito, che ospita questa edizione della conferenza, sta cercando il sostegno delle maggiori potenze per un piano radicale contro il riscaldamento globale. Erano già in forse le partecipazioni del presidente cinese Xi Jinping e del primo ministro indiano Narendra Modi.
Dieci anni fa l’uccisione del dittatore libico Gheddafi
Esattamente dieci anni fa, il 20 ottobre 2011, moriva per un linciaggio il despota libico Muammar Gheddafi, dopo oltre 42 anni di potere. Gheddafi fu catturato e ucciso nei pressi di Sirte, nel nord della Libia. Era stato localizzato già ad agosto, quando le forze ribelli stavano per conquistare Tripoli.
Il capo della rivoluzione che nel 1969 aveva rovesciato la monarchia fu spazzato via dai venti della primavera araba e da un controverso intervento internazionale, lanciato nel 2011 sotto l’egida della Nato. Con la sua morte il Consiglio nazionale di transizione proclamò la «liberazione» del paese.
Il raid fece precipitare la Libia in una spirale di guerre civili e divisioni alimentate da ingerenze straniere: solo nel 2020 è stato istituito un governo di transizione, sotto l’egida delle Nazioni Unite, per guidare il paese verso elezioni presidenziali previste per il 24 dicembre.
Torna libero Adriatici, ex assessore a Voghera
È libero dalla notte scorsa l’ex assessore alla Sicurezza del comune di Voghera Massimo Adriatici, ai domiciliari dal 20 luglio scorso quando uccise con un colpo di pistola durante una colluttazione in piazza Meardi Youns El Bossettaoui, marocchino di 38 anni. La misura ha perso di efficacia e il politico leghista è tornato in libertà.
Una richiesta di revoca di custodia cautelare da parte della procura di Pavia nei giorni scorsi era stata rigettata dal gip, che ha preso atto come il provvedimento fosse diventato inefficace per Adriatici, difeso dagli avvocati Gabriele Pipicelli e Colette Gazzaniga.
Facebook rinnoverà il marchio con un nuovo nome
Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, svelerà il nuovo nome della società di sua proprietà in occasione della conferenza annuale Connect, in programma il 28 ottobre. A cambiare nome non sarà la piattaforma, che continuerà a chiamarsi Facebook, ma la società che controlla anche WhatsApp, Instagram e Oculus.
La notizia è stata riportata dal sito The Verge. L’obiettivo di questa mossa è quello di concentrare meno l’attenzione sui progetti legati a social e chat e più su quelli inerenti al metaverso, un nuovo ambiente che vedrà l’interazione tra il mondo fisico e quello virtuale.
Il cambio di nome potrebbe tornare utile a Zuckerberg anche per mantenere separati i nuovi progetti dai problemi di natura legale che da tempo interessano Facebook. Tra le ipotesi più accreditate per il nuovo nome c’è Horizon.
Bolsonaro rischia l’accusa di crimini contro l’umanità
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, dovrebbe essere incriminato per vari reati, in relazione alla sua gestione della pandemia di Covid-19. È quanto emerge dalla bozza di un rapporto redatto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta dopo sei mesi di indagini, che ha denunciato scandali e corruzione.
I morti per Covid-19 in Brasile sono oltre 600mila, il bilancio più alto al mondo dopo quello degli Usa. La bozza, i cui dettagli sono stati resi noti dai media brasiliani, ipotizza nove capi d’imputazione, tra cui crimini contro l’umanità, falsi documenti e genocidio contro i popoli indigeni.
Il rapporto dovrà essere approvato dalla commissione del Senato prima di essere inviato al procuratore generale, che deciderà se portare avanti l’indagine ed eventualmente incriminare il presidente. Bolsonaro ha bollato l’indagine come «politicamente motivata».
L’Italia donerà vaccini a Vietnam, Indonesia e Iran
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto al Senato in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre. «Dopo un avvio stentato, la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti», ha detto il premier a palazzo Madama.
«In Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86 per cento sopra i 12 anni ha almeno una dose e l’81 per cento è completamente vaccinato vaccinata. Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni».
«Bisogna andare avanti con la vaccinazione nei paesi più fragili anche per evitare varianti pericolose», ha detto Draghi al Senato. «Abbiamo già assegnato più di 11 milioni di vaccini: circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, un milione e mezzo all’Iran, 700mila dosi a Libano, Yemen e Iraq». Alle 16 il presidente del Consiglio interverrà anche alla Camera.
Weidmann lascia la presidenza della Bundesbank
Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, lascerà la presidenza della banca centrale a fine anno dopo dieci anni. Lo annunciato la Banca centrale in una nota: «Sono giunto alla conclusione che oltre dieci anni sono un buon periodo per voltare pagina, per la Bundesbank ma anche per me personalmente», ha detto il banchiere.
«I miei colleghi del Consiglio direttivo della Bce sotto la leadership di Christine Lagarde meritano un ringraziamento per l’atmosfera aperta e costruttiva nelle discussioni talvolta difficili degli ultimi anni», ha scritto Weidmann.
Siria, 13 morti nell’attacco a un bus militare
Almeno 13 persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite mercoledì mattina a Damasco in un attentato terroristico realizzato con due ordigni esplosivi contro un autobus dell’esercito siriano. Si tratta dell’attacco più sanguinoso degli ultimi anni in Siria.
Le immagini diffuse dall’agenzia di stampa Sana mostrano un autobus in fiamme e una squadra di artificieri impegnata a disinnescare un terzo ordigno esplosivo che era stato piazzato nella zona.
Chiuse le indagini su Open, sono 11 gli indagati
La procura di Firenze ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la fondazione attiva tra il 2012 e il 2018 per sostenere l’ascesa e l’attività politica di Matteo Renzi, prima come sindaco di Firenze e poi come segretario del Pd.
Tra le 11 persone indagate figurano il leader di Italia viva, l’ex ministra e attuale capogruppo di Italia viva alla Camera Maria Elena Boschi, il deputato del Pd Luca Lotti, l’ex presidente della fondazione Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai.
A Renzi, Lotti e Boschi è contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti, dal momento che la procura – tramite il procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi – ritiene la fondazione Open un’articolazione di partito. Sono indagate anche quattro società.
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