Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della Guardai di Finanza di Milano hanno eseguito decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati.

Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultrà di Inter e Milan e i reati connessi al giro d'affari legato al contesto calcistico.

Sono state oltre alle 19 misure cautelari eseguite, tra carcere e domiciliari, firmate dal gip Domenico Santoro, mentre si contano più di 50 ultrà delle curve di Milan ed Inter destinatari delle perquisizioni.

Tra gli ultras coinvolti nel blitz della Polizia e della Guardia di Finanza che ha portato a decine di misure cautelare e perquisizioni, ci sono, tra gli altri, uno dei capi ultrà interisti, Marco Ferdico, molto legato ad Antonio Bellocco, lo 'ndranghetista ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, anche lui al vertice della curva nerazzurra e in carcere per omicidio.

Ci sono anche Mauro Nepi, anche lui della curva interista, Islam Hagag della curva milanista e vicino a Christian Rosiello, bodyguard di Fedez, Francesco Lucci, fratello del capo ultrà milanista Luca che nel 2018 si fece fotografare col segretario della Lega Matteo Salvini, Alessandro Sticco, anche lui ultrà rossonero. E poi ancora Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto il “barone” ex capo ultrà rossonero.

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