Un’inchiesta di Washington Post e Amnesty International rivela che i cellulari dei giornalisti indiani sono stati monitorati. Hanno una sola colpa: fanno il loro lavoro
In India i giornalisti indipendenti, per il mero fatto di svolgere il loro lavoro, vanno regolarmente incontro ad arresti basati su leggi repressive, a campagne diffamatorie, minacce e intimidazioni. Come se non bastasse, da una nuova indagine condotta dal Security Lab di Amnesty International in collaborazione col Washington Post sono emerse nuove prove sull'utilizzo di Pegasus, lo spyware altamente invasivo sviluppato dalla società israeliana Nso Group.
L’indagine ha confermato che Siddharth Varadarajan, fondatore e direttore di The Wire, e Anand Mangnale, giornalista che si occupa dell’Asia meridionale per la piattaforma giornalistica investigativa The Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), sono stati recentemente oggetto di attacchi tramite l’utilizzo di Pegasus sui loro iPhone. L'ultimo caso identificato risale ad appena due mesi fa.
I nuovi segnali (i primi risalgono addirittura al 2017) di minacce provenienti da Pegasus sono stati riscontrati nel giugno di quest’anno, durante una consueta attività di monitoraggio tecnico. Alcuni mesi prima, la stampa indiana aveva dato la notizia del tentativo da parte del governo indiano di acquisire un nuovo sistema di spyware commerciale.
A ottobre, Apple ha inviato una nuova serie di notifiche di minacce a livello globale agli utenti iPhone potenzialmente colpiti da «aggressori sponsorizzati dallo stato». Oltre 20 giornalisti e oppositori politici indiani hanno ricevuto tali notifiche.
Di conseguenza, il Security Lab di Amnesty International ha condotto un'analisi sui telefoni di alcune delle persone che avevano ricevuto le notifiche da Apple, tra cui Siddharth Varadarajan e Anand Mangnale. Dall’analisi è emerso che sui dispositivi appartenenti a entrambi i giornalisti vi erano tracce di attività dello spyware Pegasus.
Spiato da Pegasus
Il Security Lab ha recuperato prove dal dispositivo di Anand Mangnale di un attacco “zero-click”, che consente l'installazione di uno spyware su un dispositivo senza richiedere alcuna azione da parte dell’utente. Tale attacco era stato inviato al telefono di Anand tramite iMessage il 23 agosto 2023 al fine di installarvi, a sua insaputa, lo spyware Pegasus. Il telefono utilizzava il sistema operativo iOS 16.6, l'ultima versione disponibile in quel momento.
L’attacco al telefono di Anand Mangnale è avvenuto mentre il giornalista stava lavorando a una storia su presunta manipolazione di titoli azionari da parte di una grande multinazionale indiana.
Amnesty International aveva precedentemente documentato come, nel 2018, Siddharth Varadarajan fosse stato vittima dell’utilizzo dello spyware Pegasus. Nel 2021 i suoi dispositivi sono stati analizzati da un comitato tecnico istituito dalla Corte suprema indiana.
Questo comitato, nel 2022, ha portato a termine la sua indagine. La Corte suprema non ha reso pubbliche le conclusioni, sottolineando tuttavia che le autorità indiane «non hanno cooperato» alle attività del comitato.
Siddharth Varadarajan è stato nuovamente preso di mira con Pegasus il 16 ottobre 2023. È stato identificato lo stesso indirizzo email gestito dall'aggressore dell'attacco contro Anand Mangnale, a conferma che entrambi i giornalisti sono stati presi di mira dallo stesso cliente.
Senza trasparenza
I giornalisti del Washington Post hanno contattato la Nso Group, che ha così risposto: «La Nso non può pronunciarsi su singoli casi, ma sottolineiamo che tutti i nostri clienti sono enti pubblici e servizi di intelligence attentamente selezionati, i quali autorizzano l'uso delle nostre tecnologie esclusivamente per combattere il terrorismo e la criminalità. Le policy e le licenze della nostra azienda includono meccanismi vòlti a prevenire minacce a giornalisti, avvocati, difensori dei diritti umani o dissidenti politici non coinvolti in attività terroristiche o in gravi crimini. L'azienda non ha visibilità sugli obiettivi, né sui dati di intelligence raccolti».
La Nso Group afferma di vendere i suoi prodotti esclusivamente ad agenzie governative di intelligence e forze di polizia. Le autorità indiane, fino ad oggi, non hanno mostrato chiarezza né trasparenza circa l’acquisto o l’uso dello spyware Pegasus in India.
Il Security Lab di Amnesty International continua a fornire assistenza ad attivisti e giornalisti di ogni parte del mondo che temano di essere sorvegliati illegalmente attraverso spyware.
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